lunedì 22 luglio 2013

Il Fu Mattia Pascal "Figlia..Papà..Figlia..Papà"...di Luigi Pirandello

Mi pare di vederle ancora, lì, nella culla, l'una accanto all'altra: si sgraffiavanofre loro con quelle manine così gracili eppur quasi artigliate da un selvaggioistinto, che incuteva ribrezzo e pietà:misere, misere, misere più di quei duegattini che ritrovavo ogni mattina dentro le trappole; e anch'esse non avevanoforza di vagire, come quelli di miagolare; e intanto, ecco si sgraffiavano!
Le scostai, e al primo contatto di quelle carnucce tènere e fredde, ebbi unbrivido nuovo, un tremor di tenerezza, ineffabile-erano mie!
Una mi morì pochi giorno dopo; l'altra volle darmi il tempo, di afferzionarmi alei, con tutto l'ardore di un padre che, non avendo più altro, faccia dellapropria creaturina lo scopo unico della sua vita; volle aver la crudeltà dimorirmi, quando aveva già quasi un anno, e s'era fatta tanto bellina, tanto,con quei riccioli d'oro c'io m'avvolgevo attorno le dita e le baciavo senza saziarmene mai; mi chiamava papà, e io le rispondevo subito: -figlia-; elei di nuovo.-Papà-; così, senza ragione, come si chiamano gli uccelli traloro.
Mi morì contemporaneamente alla mamma mia, nello stesso giorno e quasi allastessa ora.

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