mercoledì 5 dicembre 2018

..perché penzi: lo sendo solo io che quistu "ciao" se pò muta in "addio"!

lunedì 3 dicembre 2018

la fine della politica

Quando tu dai a una persona scelta falsa, il gioco salta. È questo il fondamentale problema della democrazia di oggi voti schiarimenti che sono vuoti di qualsiasi sostanza. E quale risposta ci sarà, nessuno può prevederlo. So solo che quando un sistema è troppo entropico collassa e si evolve in un nuovo equilibrio che è peggiorativo verso il basso. Risalire da un punto apicale è impossibile. Nei sistemi democratici più anziani il vero partito di maggioranza è l'astensione, ed è in costante aumento; è un chiaro segnale di degenerazione del sistema organizzativo attuale. Si è detto spesso che la democrazia liberale con la separazione dei poteri era la fine della storia, dimenticando che la storia ha molta più fantasia di noi.
Ps: 27% di astensione si traduce in un 60% di non partecipazione ai partiti, significa che la base di scelta della nostra dirigenza politica sarà sempre più scarsa e i nostri politici sempre peggiori perché i migliori fra sempre meno persone. Il sistema ha una sola soluzione: il totale collasso della dirigenza politica. Le altre dirigenze: finanziaria, economiche, giudiziarie che nella selezione rimangono efficienti, la spianeranno.

sabato 24 novembre 2018

Tassazione in Italia- Prendi dai poveri tassi sempre meno i ricchi.....



https://www.kitech.it/Aliquote_IRPEF_IRE.aspx
http://temi.repubblica.it/micromega-online/cera-una-volta-la-giustizia-fiscale/

mercoledì 31 ottobre 2018

Hermann Buhl

“L’alpinismo è un’attività sfiancante. Uno sale, sale, sale sempre più in alto, e non raggiunge mai la destinazione. Forse è questo l’aspetto più affascinante. Si è costantemente alla ricerca di qualcosa che non sarà mai raggiunto”. (Hermann Buhl)

martedì 23 ottobre 2018

La banalità elevata a cruccio.


Sulla banalità delle EX
Una sera mi incontro con una mia ex ragazza, non che ne vada fiero, sento addosso il peso di averne avute anche troppe e delle botte prese. Le chiedo come sta, come va e la invito a prendere una birra; non costretto ma perché l’aspetto rimane pur sempre gradevole e il suo umore non sembrava ottimo. Nel corso della serata, scopro che il suo patire era dovuto ad nuovo amore che non quadrava;  sembrava un coccodrillo che oppresso dal troppo mangiare, piangeva. Ora che non si sappia quali siano i rischi del gioco, dati i trascorsi e che si ammorbi la serata altrui su simil discorsi è di una insipidezza sconcertante. Di quella sera che poteva essere una semplice rimpatriata fra amici, rimane il sol sorbissi le lacrime di un gioco già visto. Ecco come perdere una serata fra amici, che sanno quanto pesa il mondo, per sorbirsi la banalità elevata a cruccio.

Duro come il marmo e stretto...


Quando sono tornato dall’ascesa del Pisco, ed ho dormito dopo 14 giorni, su un letto l’ho trovato di una scomodità intollerabile, duro come il marmo e stretto. Eppure per 14 giorni avevo dormito su un materassino imprigionato da un sacco a pelo e dal freddo in una tenda per due, spersa nel nulla. Ecco la sensazione di un letto duro non mi è uscita più dalle ossa; quel letto in quella notte era il ritorno alla normalità. Nessuna vetta da scalare, nessun orizzonte, un quotidiano trascinarsi fra mille ipocrisie per arrivare sano e salvo alla fine della giornata; spesso mi chiedo cosa sia più terribile una vetta sconosciuta o questo lento trascinarsi nella vita di tutti giorni. Ecco cosa è il mal di montagna, è più profondo dal mal di testa, del mal di stomaco, del vomito, è sentire quella sensazione di non sense che invece la vetta cancella.

giovedì 18 ottobre 2018

RECENSIONE La Scopa Di Don Abbondio di Luciano Canfora

David Foster Wallace scrive un romanzo di 100 pagine su una riunione di marketing che lancia una merendina, ammetto di non essere riuscito a finirlo, anche perchè la complessità di seguire la storia non è banale gli intrecci fra espressioni, storie, movenze dei personaggi (sì, in un libro può restituire la storia dei movimenti di un corpo) è veramente complessa e richiede una memoria elefantiaca. Ora passare da Wallace a un saggio di 96 pagine, in cui si afferma che la storia è ciclica, citando ma non raccontando, che la storia è una continua lotta fra dominanti e dominati, in un lento e progressivo riequilibrio con continui momenti di avanzamento ed arretramento intendendoli e mai spiegandoli mi fa pensare di aver buttato via 12 euro. Come un personaggio di Sciascia, chiudo la recensione affermando: “E poi in casa ci sto benissimo; e specialmente qui dentro- levando le mani ad indicare ed accogliere tutti i libri d’intorno-“
“Bella biblioteca disse Laurana”
“Non è che non mi capiti, anche qui dentro , di imbattermi nei ladri, negli imbecilli…Parlo di scrittori beninteso , non di personaggi…Ma me ne libero facilmente; il restituisco al libraio o li regalo al primo cretino che viene a farmi visita”, la Scopa d Don Abbondio lo restituisco al Libraio.


ps: spero che Canfora non me ne abbia e credo che abbia scritto libri di ben altro spessore, ma sinceramente questo opuscolo rimane tale.

mercoledì 17 ottobre 2018

E' come sullo sci, un monte di discorsi, ma io l'ho trovato sempre molto semplici...fai meno opposizione possibile alla gravità, lasciali scorrere. Così è la vita, c'è una forza che scorre lasciala andare, lasciala scorrere, troverà la via da sola; goditi il percorso,.

lunedì 15 ottobre 2018

Velocità

Ho una dipendenza, una dipendenza socialmente tollerata, una dipendenza utile. I miei droghieri pubblicizzano tutti i giorni i loro prodotti su ogni canale, giornale e al confronto l'eroina è un semplice scherzo: il rapporto è 167 vs 6000 morti l'anno. Eppure i cavalli non bastano mai, i limiti sembrano posti lì solo per essere infranti ed il mio modello è semplicemente quello vincente, senza limiti, sempre più veloce, sempre più competitivo. Il mio modello anche se uccide, vince.

sabato 13 ottobre 2018

Lodi: la fine dello stato Sociale

Ancora non si è capito che se lo stato sociale non è regolato rispetto ai nuovi flussi, la naturale conseguenza è la fine di quello Europeo per adottare quello Americano dove chi se lo può permettere ha sanità e istruzione gli altri no. Lodi è solo una conseguenza di non voler regolare l'immigrazione a monte. Contemporaneamente ci si mette due paletti che fra loro sono incompatibili: il primo è non fare debito, il secondo è accogliere tutti nel welfare Italiano, la naturale conseguenza è l'esplosione del primo e la fine del secondo. Ci si arrovella sul comportamento di un sindaco, quando sono le scelte a monte che hanno creato le basi per il disastro e l'inevitabile conflitto.

Debito pubblico pagati in 10 anni di interessi sul debito 580 mld

L'Italia dal 2010 ha pagato in interessi sul debito 580 mld di cioè un quarto del suo valore nominale, tutti questi soldi pompati nel sistema finanziario non hanno né creato crescita, né aumentato il PIL, né aumentato la ricchezza privata degli Italiani semplicemente sono stati spostati non si sa dove. Il governo M5S-Lega per la prima volta da anni cerca di ridare qualcosa agli ultimi, che non compreranno Yatch, appartamenti a Dubai, ma quel poco che serve per vivere riversandoli nell'economia del loro paese, tutto il sistema politico-finanziario-economico gli dà addosso. Draghi scende addirittura a parlare con il presidente della Repubblica, ed ogni giorno c'è qualche commissario Europeo che ci dà dei poveri mantenuti. Nessuno mette in analisi un sistema che non crea ricchezza se non per pochi, un concetto così balordo e odioso come lo spread che condanna i paesi Europei ad odiarsi fra di loro, nessuno che si chiede dove questi 580 mld di E sono finiti; perchè credetemi se seguissimo il flusso li vedremmo tutti spostarsi verso paesi più a rischio dell'Italia, più strutturalmente insolvibili. L'Europa che avrebbe la forza per opporsi a un sistema economico-finanziario, creato senza nessuna logica di lungo periodo, piegato su agenzie di rating che hanno lo stesso potere di Dio e di impronta americana, ne sembra solo la sua ombra. Il nazionalismo (il sovranismo chiamatelo come volete) per assurdo, è come in matrix la distorsione dell'equazione creata solo per avere qualche speranza di sopravvivere.

mercoledì 26 settembre 2018

Aforisma

Ci deve essere un'anima perché sento la mia testa come un corpo troppo stretto in cui stare...

martedì 25 settembre 2018

Metano Vs Elettrica-la mobilità del futuro?

Metano Vs Elettrica-la mobilità del futuro? Mentre nel metano abbiamo un infrastruttura già forte, nell'elettrico è da costruire. Il Metano è abbondante, il Litio in mano alla Cina. Le riflessioni fatte da Marchionne e il conseguente disimpegno della FIAT non era così folle.

venerdì 7 settembre 2018

Diario di Viaggio Perù Santa Cruz Trekking e Ascesa al Nevado Pisco settembre 2018

25/08/2018 Roma-Lima
Partenza da Roma Fiumicino alle 6:40 arrivo a Parigi aeroporto Charle De Gaulle alle 9:00. Allo Charle de Gaulle ci imbarchiamo su un boeing 777 e con 12 ore di volo saremo a Lima; il fuso è di meno 7 ore rispetto all’Italia. Sul volo il vuaggio diventa pesante solo alla decima ora , mal di testa, mal di stomaco il corpo va in protezione e spegne tutto mi risveglio solo una volta atterrato a Lima. Allo schermo del sedile vedo Red Sparow bella la protagonista, Silent Place un po’ troppo silenzioso, Geostorm ganzo un film alla duri a morire.
Lima si affaccia sull’oceano Pacifico la città è relativamente nuova e molto pulita, da una prima impressione più di Roma; salta agli occhi che ogni cortile è recintato con muri con filo spinato e in alcuni anche con recinto elettrificato. L’hotel è un palazzone di sei piani anonimo le camere anche se datate come arredamento sono molto pulite. Ci proponiamo di fare un giro per Lima ma crolliamo nel sonno appena tocchiamo il letto. Pranzo e cena in aereo, sempre pollo.
26/08/2018 Viaggio Lima-Huaraz
Colazione in hotel affettati vari e frutta. Partenza per Huarez, sembra che il Perù del nord non abbia un sistema ferroviario, il viaggio si fa in un autobus Gt di gran lusso: enormi poltrone reclinabili e schermi per ogni viaggiatore, Santa Cruz autolinee. Per salire si passa per una stazione di autolinee che sembra un aeroporto si fa anche il check in dei bagagli. La partenza è prevista per le 9:30. Viaggiando con l’autobus sembra che Lima sia una città incastonata fra oceano Pacifico e montagne di tipo desertico alle spalle; le periferie sono grandi colline senza alberi piene di baracche fatte di mattoni color di deserto. Nel viaggio Lima-Huarez si vede solo un territorio desertico con pochi spazi di verde. Crollo alla sesta ora di viaggio. Arrivati a Huaraz ci viene a prendere il nostro capo agenzia Rodolfo, piccolo, tarchiato, di poche parole e pelle scura. Veniamo accompagnati in un taxi fatiscente al nostro hotel. Hotel a 3 stelle, non stupendo ma pulito e con il grosso vantaggio di essere vicino al centro città. Per cena andiamo in un locale del posto e prendiamo un quarto di pollo allo spiedo con patatine per 10 soles circa 3 euro; il Perù è molto conveniente. Il locale non è pulitissimo ma il cibo è buono; secondo Alessio il mio compagno di viaggio il pollo era stranamente scuro ma visto come ha lasciato il piatto penso gli sia piaciuto.




27/08/2018 Huaraz
Giornata di acclimatamento l’altitudine a Huaraz la città è alle porte della Cordillera Blanca e di montagna, siamo a 3000 m s.l.m. Colazione in Hotel latte e caffè, frittata, burro,marmellata e indefinito succo di frutta a base di Ananas frullato sul momento.
Huaraz è una città che si sviluppa lungo una valle che precede le Ande. Distrutta da un terremoto nel 1971 non ha quindi nessun edificio storico di rilievo. La cattedrale è ancora in ricostruzione ma merita una visita alla piazza che la accoglie molto carina ed insieme alla cattedrale ospita comune, palazzo di giustizia, centro culturale con accanto il museo archeologico purtroppo chiuso. Nella parte ovest della città merita una visita la chiesa Iglesia Del Senor De La Soledad  ricostruita dopo gli anni 70, molto particolari sono i santi vestiti con abiti Andini; assomigliano a Dei sud americani. I peruviani non sono altissimi e robusti con pelle scura. Alessio sostiene che il motivo è perché mangiano poco io perché un corpo piccolo resiste meglio al freddo.
Paesaggi a Huaraz: tutte le case sono senza tetto e con i ferri che si protendono verso il cielo come voler aggiungere un altro piano, pensano al futuro ma non ai terremoti. Le facciate sono di mattoni marroni molte non intonacate e con un'urbanistica molto disordinata. Piena di negozi e bar provo una Inca Cola, prodotta dalla Coca Cola e come sapore assomiglia alla red bull. Nella città c’è poi nascosto un cortile occidentale a 100 metri dalla cattedrale (andando verso destra con  spalle alla chiesa) i locali sono arredati all’Europea con menù internazionali. La sera si svolge una festa paesana delle scuole della regione i ragazzi portano sulle spalle i pupazzi dei cartoni occidentali e ballano sparando fuochi artificiali fra la folla.

28/08/2018 Lago Churup
Chilometrica:

  • Da 3800 m a 4450 m dislivello 650 m 10 km andata 2:10 h ritorno 1:00 h

Partenza alle 8:00 da Huaraz con Toyota Corolla degli anni 1990 quasi un rottame. La strada è asfaltata fino al villaggio dei minatori di oro canadesi, poi diventa di terra e molto diroccata. La Toyota si inerpica sulla strada con coraggio e destrezza, attraversiamo villaggi peruviani con case fatte di mattoni di fango e tetti di lamiera, sulle strade passeggiano signore peruviane con cappelli lunghi e alti. Chiedo alla nostra guida il motivo della loro lunghezza, mi spiega che serve per il sole e al di là della Cordillera Blanca sono più alti; sono perplesso. La guida, Cesare è un ragazzo Peruviano di 37 anni, agile, dai lineamenti eleganti, ha visto la maggior parte del mondo; ha fatto la scuola di guida alpina fondata dalla chiesa cattolica a Huaraz. Iniziamo il cammino alle 9:30 il sentiero sotto di noi si inerpica fra le montagne ed è un misto di tratti ferrati e normale sentiero di trekking. Arriviamo velocemente al lago è di tipo alpino ed è incastonato fra le montagne, una perla, un paradiso all’improvviso. Il tempo di goderci il momento ed un piccolo riposo poi ripartiamo. La discesa, forse troppo veloce a Huaraz. In albergo penso a causa dell’insolazione sto male, un’aspirina risolve tutto.

29/08/2018 Inizio Trekking Santa Cruz:Chachapampa-Lamacorall 
Chilometrica:

  • Da 2900 Chachapampa m a 3700 m Lamacorall dislivello 500 m 9,2 km con 5:00 h di camminata

Partenza da Huaraz e arrivo a Cachapampa (pianura di spini) sono 3:00 h di macchina di cui solo una asfaltata. Scendiamo dall’auto e conosciamo il nostro cuoco e il nostro guidatore di asini; il primo si occuperà della cucina e il secondo del trasporto delle tende, delle attrezzature per il viaggio e del cibo. Il cuoco è grassoccio e sorridente ma gran camminatore, il mulattiere è un contadino vestito con camicia azzurra e pantaloni da domenica. Partiamo per il canyon scavato dal fiume Santa Cruz, il trekking è duro per il sole e la quota; fa molto caldo ed è pieno di zanzare che quando pungono creano piccoli bubboni pieni di sangue. Il fiume Santa Cruz ci accompagna per tutto il percorso. A fine percorso siamo sulla valle che si apre con il Santa Cruz, ci fermiamo e montiamo il nostro accampamento 4 tende, 2 per la notte, 1 per la cucina, 1 per la tenda ristorazione. Nella tenda ristorazione prendiamo un thè alla coca. Ci riposiamo e alle sette facciamo cena. La cena è fatta di una minestra con verdure locali, riso, carne. Alle 20:00 scende il sole e non rimane che andare a dormire nella tenda; una North Face Peak Summit di colore giallo.




30/08/2018 Lamacoraz-Mirador-Tuallipampa
Chilometrica:

  • Da 3700 m Lamacoraz a 4300 m Mirador dislivello 600 m  poi a Tuallipampa 4200 m; 11 km con 5:30 h di camminata

Partenza da Lumacoraz 3700 m e trekking fino al primo punto di pausa Mirador 4300 m s.l.m dove si ammira l’Alpamayo una delle vette più belle della Cordillera Blanca. Accampamento a Taullipampa a 4200 m s.l.m. La cornice che circonda le nostre tende è l’Alpamayo, la Montagna Paramount (chiamata così da Cesare ma scopriamo che non è lei) e la vetta Taugirako (5800 m ha lo stesso nome della pianta del luogo). Facciamo pranzo con pollo fritto e una verdura locale e trovo tutto molto buono. Abbiamo entrambi un ottimo stato di salute, il thè aiuta entrambi. Cesare ci racconta il suo passato di atleta ha fatto dai 2000 ai 6000 m in 2 ore e 30 minuti penso che sia un record inumano, lo ammiro. Passiamo tutto il pomeriggio a riposarci nella tenda.



31/08/2018 Punta Union 
Chilometrica:

  • Da Taullipampa partenza alle 6:00 4200 m s.l.m a Punta Union 4750 m s.l.m arrivo alle 14:30 Chacinapampa 3700 m s.l.m circa 12 km

Sveglia alle 6:00 e lavaggio veloce della faccia con acqua calda, veloce preparazione dell'attrezzatura disfacimento del sacco a pelo e materassino. Colazione con uova sbattute e pancetta. Inizio salita verso Punta Union alle 7:30, passo normale e prima sosta di fronte al lago glaciale sotto alla montagna Taugirako. Arrivo al passo Punta Union alle 10:00 senza particolari difficoltà, il passo divide due valli la prima del fiume Santa Cruz e la seconda del Huaripampa. Vista stupenda sul ghiacciaio del Taugirako. Ci lasciamo quindi la valle del Santa Cruz per passare alla valle del Huaripampa, discesa di 9 km e pranzo con pollo ripieno di verdure. Arrivo alle 14:00 al campo Chacinapampa, le tende sono montate vicino ad un fiume e se ne approfitta per lavarsi al meglio dopo 3 giorni passati con 2 litri di acqua calda in una bacinella per l’igiene personale; riacquistiamo un odore civile. La giornata si conclude lavandosi e riposandosi.




01/09/2018 Fine Trek Santa Cruz-Inizio Climbing Pisco: Chacinapampa-Puerta Cielo-Cebollapampa -Campo Base Pisco
Chilometrica:

  • Da Chacinapampa 3700 m s.l.m circa 2:00 di discesa e 1:00 di risalita fino al autobus a Vaqueria che ci porta a Puerta Cielo 4900 m s.l.m. e ci lascia sulla valle del Cebollapampa . 8 km
  • Da Cebollapampa  3900 m s.l.m a Campo Base Pisco 4600 m s.l.m in circa 2:30 h per 6 km 

Con oggi finisce il Santa Cruz Trekking. Svegli alle 6:30 colazione con frutta. Discesa di 2 ore sulla valle del Huaripampa e chiusura del percorso di Trekking a Vaqueria. Il percorso è in mezzo a una valle di case.contadine fatte di mattoni in terra, la povertà delle case però non riflette lo spirito dei residenti: sono piene di bambini e azioni che sorridono, i genitori sono nei campi. La valle è rigogliosa di verde e molto fertile e rivolo di acqua la percorrono nella sua interezza. Arrivati a Vaqueria ci raggiunge un pulmino Mercedes, salutiamo il nostro primo conduttore di Asini; lui tornerà indietro fino a Chacapampa dormendo con i suoi asini nelle grotte presenti nel percorso. È un uomo rude ma veramente in gamba arrivava prima di noi con i suoi asini e montava l’accampamento, l’ho visto scavare a mano la buca per il bagno. Sempre in camicia blu e pantaloni con piega neri, con scarpe di pelle sebbene distrutte dal percorso eleganti e prima di ripartire lucidate a nero. Ci salutiamo con rispetto. Saliamo sul pulmino e ci inerpichiamo su una strada di montagna di terra una sessantina di tornanti, ci portano a passo Puerta de Cielo a 4900 m s.l.m. In cima al passo la vista stupenda e vediamo per la prima volta il Pisco, la Montagna è impressionante e già provati dal trekking e dal pulmino siamo preoccupati per la risalita al campo Base Pisco. Scendendo dal passo notiamo su una curva un folla di croci, Cesare ci spiega che lì è precipitato un autobus con 35 occupanti tutti morti, la strada non ha parapetti ed è effettivamente molto stretta.
Arriviamo a Cebollapampa l e facciamo pranzo il.nostro cuoco ci ha preparato un ottimo spiedino di carne varia e patate. Il cibo ci servirà per affrontare il passo successivo salire al Campo Base Pisco, una lunga salita di 2-3 ore che dopo la mattina di discesa e salita e le 3 ore di sobbalzi sul pulmino risulta abbastanza dura. Si sale attraverso un passo contornato dalle cascate del fiume di origine glaciale che cade dal Pisco. Arriviamo al campo base e montiamo le tende. Sopra di noi è presente il rifugio Perù decidiamo di farci un salto. Con nostra grande sorpresa il rifugio è veramente bello di stile e costruito da un prete Italiano è gestito da una ragazza con genitori tedeschi ma Toscana di 19 anni, Felicia occhi azzurri e un bel sorriso. Con un po’ di mestizia torniamo alle nostre tende; se avessimo saputo avremmo dormito volentieri lì. Cena alle 19:30 con zuppa, involtino e patate solo il dolce ci lascia perplessi sembra una sciroppo di glucosio.
Notte in tenda è difficile la quota (4600 m s.l.m) ci tiene svegli  e quando si dorme continui sogni disconessi occupanp il riposo. Fa freddo e la necessità di bere per acclimatarsi alla quota obbliga spesso ad andare in bagno; uscire dal sacco a pelo, alla tenda per fare pipí è dura per il freddo che sta all’esterno l’unica cosa che ripaga della fatica è un cielo stellato che contorna il profilo delle montagne. La mattina è impossibile rimanere in tenda per l’umidità interna  quindi mi alzo e con un caffè, fatto sul momento dal nostro cuoco cerco di riprendere vita. A 4600 m trovi l’acqua nelle borracce congelata e la brina ricopre ogni cosa.




02/09/2018 Campo Morena
Chilometrica:

  • Da campo base Pisco 4600 m s.l.m a campo Morena 4800 m s.l.m circa 5 km in 2:30 h

Sveglia alle 8:00 colazione con frittata ripiena. Ci prepariamo per il Campo Moreno, il campo più alto prima della vetta; si trova subito sopra la morena del ghiacciaio delle rocce che si muovono con l’avanzare del ghiaccio. Dobbiamo portare al campo alto tutta la nostra attrezzatura che prima era portata dai muli, passando con uno zaino dai 15 ai 25 kg. La partenza è prevista alle 10:30 per riposarci ci fermiamo al rifugio Perù. Il punto più difficile del percorso previsto è una ferrata che scende lungo il pendio ad un quarto del sentiero; circa 20 metri di catena sospesa nel vuoto. La morena è quindi una valle piena di rocce in continuo movimento subito sotto l’inizio del ghiaccio. Lascerò il diario a valle, le recupereró dopo la vetta.




03/09/2018 Vetta Nevado Pisco
Chilometrica:

  • Da campo Morena 4800 m s.l.m a vetta Nevado Pisco 5750 m s.l.m circa 5 km in 4:30 h.
  • Da campo Morena 4800 m s.l.m circa a campo base Pisco 4600 m s.l.m in 1:30 h

Sveglia alle 1:00 di notte, colazione con Thè alla coca e biscotti salati secchi. Breve verifica dell’attrezzatura, ramponi, piccozza, imbrago e luci. Partenza per la vetta del Nevado Pisco. Iniziamo la salita e ci fermiamo solamente per montare i ramponi e indossare l'imbrago, dobbiamo salire alla vetta per il ghiacciaio. Ci leghiamo in cordata Cesare, io e Alessio e passo dopo passo ci avviciniamo alla vetta, rallento e fermo il passo solo quando il cuore raggiunge i battiti che portano a cadere. L’altezza moltiplica gli sforzi e ogni passo richiede il triplo dei battiti rispetto al normale. All’alba siamo in cima purtroppo però le nuvole nascondono l’orizzonte, rimaniamo in vetta il tempo di foto e sperare che apra. Dopo 15 minuti iniziamo la discesa; la notte nascondeva il
percorso pieno di crepacci  e di una difficoltà tecnica non indifferente. Per scendere in alcuni punti dobbiamo ancorarci al ghiaccio e.procedere uno alla volta per essere sicuri se qualcuno cade in un crepaccio di recuperarlo. In discesa per calmare il mal di testa prendo un aspirina. Torniamo a Campo Morena alle 8:00 minestra calda, oki e un’oretta di riposo. Ripartiamo da Campo Morena alle 9:30 attraversiamo la Morena ed il pezzo più difficile è la ferrata con la stanchezza addosso della vetta bisogna tirarsi di forza con le braccia oltre il muro di roccia friabile. Pranziamo a campo base Pisco.  Nel pomeriggio ci rilassiamo giocando a carte nel rifugio Perù. Per cena torniamo alle tende e con guida, portatore e cuoco festeggiamo la vetta con il Pisco cocktail assomiglia molto a un sorbetto leggermente alcolico. Siamo tutti soddisfatti sia durante il trekking che il climbing sia andato tutto bene.





04/09/2018 Fine del Climbing
Chilometrica:
  • Da campo base Pisco 4600 m s.l.m a Cebollapampa 3900 m s.l.m 2:00 h  4 km

È il giorno finale scendiamo dal campo base Pisco al Cebollapampa sono due ore di discesa in cui Alessio fa a gara con i portatori, io vado con lentezza. Ci raccoglie un auto a valle per 3 ore di viaggio, di cui 2 su strade sterrate e di montagna che ci riporta a Huaraz. Ci salutiamo con Cesare ed il nostro cuoco è stata per tutti una bella esperienza.  Ci aspettano due giorni di viaggio per tornare a casa.





05/09/2018 Viaggio Huaraz-Lima
Torniamo a Lima con 9 ore di autobus, il mezzo è a due piani veramente comodo, il panorama è pressoché desertico.
06/09/2018 Lima
Giornata di ozio e consumo unico evento degno di nota il pranzo al ristorante la Carovana, bistecche di manzo, insalta con salsa peruviana e patate fritte.

domenica 12 agosto 2018

IL VAGABONDO DELLE STELLE di Jack London


Gli uomini intelligenti, sono crudeli. Gli uomini stupidi sono mostruosamente crudeli. Dal direttore in giù, le guardie e gli uomini sopra di me erano stupidi mostri.
----------------------------------------
E’ qualcosa in più di un embrione di verità l’erronea affermazione che la memoria del bambino è una cosa grazie alla quale si dimentica.  Poter dimenticare garantisce la sanità mentale. Ricordare intensamente porta all’ossessione e alla follia. Il problema da affrontare in isolamento , dove il continue ricordare tendeva a  prendere il sopravvento, era come fare per dimenticare. Giocare con le mosche, a scacchi con me stesso o dialogare con le nocche delle dita mi facevano dimenticare solo in parte. Ma io desideravo dimenticare tutto.
-------------------------------------
 “No” scossi il capo “Forse sono novità per te,  ma in realtà sono sempre quelle vecchie. Non hai sentito? I filosofi greci lo mormoravano da duemila anni fa; è per quelle notizie che mi sono messo sullo schiena  tante grosse fattorie, che vivo a corte e che sono diventato un damerino . Vedi, Pons , il mondo è un luogo  davvero cattivo, la vita è triste, gli uomini muoiono e una volta morti…ecco, sono morti. Dunque per sfuggire al male e alla tristezza , di questi tempi gli uomini come me cercano lo stupore, l’insensibilità  e le follie delle avventure amorose”.
---------------------------------------
“Se siamo così ignoranti riguardo alla vita possiamo noi conoscere davvero la morte?”Siamo veramente ignoranti sulla vita e non riusciamo a spiegarla a livello fenomenico, proprio come il selvaggio che comprende la dinamo ; ma non sappiamo nulla a livello noumenico  e della sostanza reale della vita. In secondo luogo , Marinetti invece sbaglia quando afferma che la materia rappresenta l’unico mistero, e l’unica realtà. Io affermo che la materia è solo un’illusione e tu, caro lettore, sai che lo dico con autorevolezza; Comte diceva che il mondo è il grande feticcio; il mondo equivale alla materia e io concordo con lui.
-------------------------------------------
Se il fascino delle donne fosse solo difficile da raccontare potrei anche descriverla; ma come è possibile descrivere a parole i sentimenti? Il fascino della donna non ha parole. E’ diverso dalla percezione che ha il proprio culmine nella ragione perché esso si manifesta come una sensazione e culmina nel sentimento, che va detto, è semplicemente una sensazione superiore. Ogni donna possiede in generale un sostanziale fascino e per qualsiasi uomo. Quando il fascino diventa particolare ci chiama amore e Miriam per me possedeva questo tipo di fascino. In verità, metà del fascino lo creai io; l’uomo che ero io di protese verso di lei a braccia aperte trasformandola in tutto ciò che poteva essere desiderabile, in aggiunta alla mia voglia di lei.
----------------------------------------------------------------
Sono uno scienziato e un filosofo. Come tutte le generazioni di filosofi prima di me, conosco la donna per ciò che è: le debolezze, le meschinità, le impudicizie, ciò che in lei è ignobile, quei piedi ben saldi a terra e gli occhi che non hanno mai visto le stelle. Ma resta l’eterno e inoppugnabile dato : i suoi piedi sono meravigliosi, i suoi occhi sono bellissimi, le sue braccia e il suo seno sono il paradiso, il suo fascino è potente al di là di qualsiasi incantesimo che abbagliato l’uomo. Volente o nolente, l’uomo è attratto dalla donna come l’ago della bussola è attratto dal polo.
--------------------------------------------------
Difatti per l’uomo …la donna è meravigliosa. E’ dolcezza per la sua lingua, fragranza per le sue narici, fuoco nel sangue, fragore di trombe; la sua voce oltrepassa ogni musica per le orecchie dell’uomo; solo lei può scuotergli l’anima altrimenti molto esposta alla presenza dei titanici vortici della Luce e del Buio. E oltre il suo guardare le stelle e i cieli cha ha immaginato lontani, l’uomo è stato disposto a farle posto, che si trattasse di Valchiaria o di Diafana e bellissima donna, perché senza di lei non avrebbe visto alcun paradiso. Il canto della spada in battaglia non è altrettanto dolce di quello della donna che ride al chiaro di luna quando singhiozza d’amore nel buio, o che ondeggia passeggiando al sole mentre lui giace nell’erba frastornato dalla bramosia.
-------------------------------------------------------------------------
Eppure nel prendere in esame con calma tutto, devo concludere che la cosa più grande della mia vita e di quella di ogni uomo, fu e sarà la donna; sarà così sempre sino a quando le stelle si muoveranno nel cielo e l’eterno mutamento scorrerà dalle volte celesti. La donna è stata più grande della nostra fatica, del nostro impegno, dell’inventiva, dalla fantasia, della battaglia, della contemplazione delle stelle e del mistero.  Anche se la donna mi ha cantato una falsa musica per tenermi con i piedi piantati a terra, attraendo su di lei i miei occhi che vagavano tra le stelle, è pur sempre lei che conserva la vita, la terra madre che mi ha donato grandi giorni intensi, notti e anni. Con la sua forma ho immaginato persino il mistero e, nel mappare le stelle, ho messo la sua figura nel cielo.
-------------------------------------------------------------------------------
Grazie a lei ho potuto conoscere, l’estasi della vita e le rapsodie del piacere. Perciò ora, giunto alla fine, posso dire di non aver conosciuto follia più dolce e profonda di quando sono annegato trai suoi capelli nel profumato splendore dell’oblio.
-----------------------------------------------------------------
Quando ero un figlio della Montagna e un Figlio del Toro la prostituzione non significava nulla. Io qui affermo che eravamo onesti e che depravazioni di quel livello non ce le sognavamo neanche. E’ davvero così: oggi gli animali inferiori sono tutti onesti. Ci è voluto l’uomo con la sua immaginazione aiutata dalla padronanza della materia, per inventare i peccati capitali. Gli animali inferiori, gli altri animali,  sono incapaci di peccare. Ho riletto frettolosamente tutte le mie vite in tante epoche e luoghi. Non ho mai conosciuto crudeltà più terribile di quella del sistema carcerario di oggi. Ho raccontato quello che ho sopportato nella camicia di forza e in isolamento nel primo decennio di questo XX secolo dopo Cristo. Ai vecchi tempi si puniva drasticamente e si uccideva rapidamente. Lo facevamo perché così era il volere  e se vi fa piacere, anche per capriccio. Ma non eravamo ipocriti, non facevamo appello alla stampa, all’addottrinamento e all’università per ratificare la nostra barbarie premeditata. Quello che si voleva fare lo si andava a fare sulle nostre gambe affrontano la disapprovazione e la riprovazione senza nasconderci dietro le gonne dei vari economisti classici, filosofi borghesi, predicatori sovvenzionati, professori e direttori di giornali.

mercoledì 1 agosto 2018

Cima del Breithorn 4165 m s.l.m



Partenza dal rifugio guide del Cervino a 3400 m s.l.m  alle 6:00 am, in cammino in cordata fino alla cima Breithorm. 8 km fatti in 4 3h e 55 min. 

lunedì 30 luglio 2018

Bond, il mondo emette meno debiti ma più titoli ad alto rischio –di Maximilian Cellino 31 luglio 2018 il sole 24 ore


il mondo annega in un oceano di debiti, ma almeno adesso prova a ridurre la portata dei fiumi che alimentano l’acqua di quel mare. Questa almeno l’evidenza che emerge dalle indicazioni di Standard & Poor’s Global, secondo cui le emissioni di bond a livello globale diminuiranno del 4,2% rispetto all’anno precedente. Fin qui la buona notizia, perché il rovescio della medaglia è che sul mercato finiranno comunque titoli per 6mila miliardi di dollari che si andranno ad aggiungere ai 247mila miliardi già presenti. E soprattutto che la cosiddetta finanza strutturata - quella dei prodotti dalle sigle come Clo, Abs e Rmbs divenute tristemente note un decennio fa per aver portato il mondo sull’orlo del baratro - è in realtà l’unica voce che continua a crescere. Procediamo però con ordine: le emissioni globali scenderanno come detto del 4,2% soprattutto per effetto della riduzione dei collocamenti di titoli pubblici sia negli Usa (-24%), sia nel resto del mondo (-20%) e anche del calo più contenuto dei bond emessi da società industriali (-4%) e finanziarie (-2%). I motivi di questa inversione di tendenza rispetto agli scorsi anni sono differenti: parte di tutto questo, rileva S&P Global, è da attribuire alla volatilità sulle piazze finanziarie «che è arrivata nel corso dell’anno prima di quanto ci si aspettasse e potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi, anche a causa del perdurante scontro sul commercio globale e del suo impatto sugli investimenti e sulla fiducia del mercato». La guerra dei dazi e l’incertezza sui mercati ha quindi i suoi buoni motivi per rendere più cauti anche gli emittenti, oltre che gli investitori, ma c’è anche da considerare il fatto, come aggiungono gli analisti, che «l’attuale ciclo del credito ha raggiunto una fase di maturità e l’incremento nei costi di finanziamento che è visto all’inizio dell’anno è destinato a continuare gradualmente nel tempo». È quindi anche l’aumento dei tassi (il metro di paragone a livello globale, in questo caso, è quel decennale americano che oscilla attorno alla soglia psicologica del 3%) a condizionare chi deve chiedere denaro in prestito. A maggior ragione in un momento sembra essere ormai giunta al tramonto la stagione in cui le Banche centrali inondavano i mercati di liquidità.
Europa a due velocità, fra pubblico e privato
In Europa la situazione appare per la verità differente, ma soltanto in parte. «Le condizioni di finanziamento hanno generalmente fornito un sostegno per gran parte degli ultimi 3 anni e, nonostante numerosi rischi, si sono mantenute stabili senza fare una piega», sostiene S&P Global, aggiungendo che questa situazione è destinata a confermarsi almeno per tutto il 2018. Come conseguenza, nel settore della finanza pubblica, il Vecchio Continente è l’unica area dove nei primi sei mesi del 2018 non si è manifestata alcuna flessione nel ritmo delle emissioni. Sui corporate bond si è però avuta finora una vera e propria emorragia, visto che in questo campo le emissioni si sono drasticamente ridotte negli ultimi sei mesi a 673,5 miliardi di dollari da 769 miliardi: qui la volatilità e il timore di una peggioramento delle condizioni di finanziamento si sono fatte sicuramente sentire.
Le insidie dei «Clo»...
Il capitolo finanza strutturata merita infine qualche considerazione specifica. Secondo S&P Global questa è l’unica area in cui le emissioni sono destinate a crescere quest’anno, con un incremento previsto di circa il 9% rispetto al 2017. Il settore più dinamico è in questo caso quello delle Collateralized loan obligation (Clo), ovvero dei prestiti garantiti da collaterale. Almeno negli Stati Uniti - sottolineano gli analisti - questi hanno tratto vantaggio da un allentamento delle regole finora imposte agli emittenti (che da febbraio non devono più sottostare alla Dodd-Frank) e sono in questa fase abbastanza ricercati dagli investitori perché a tasso variabile.
... e la prudenza da mantenere
In Europa invece molte banche starebbero guardando con sempre maggiore interesse a questa forma di provvista di denaro, anche in previsione della fine dei finanziamenti a lungo termine garantiti dalla Bce (Tltro) che dovranno gradualmente essere rimborsati entro il 2021. Finora sembra insomma di restare nell’ambito del corretto utilizzo di questo genere di prodotti che, se maneggiati in maniera impropria come purtroppo avvenuto in passato, possono facilmente trasformarsi in bombe a orologeria. C’è davvero da augurarsi che questa prudenza possa essere mantenuta.

Il mondo affoga in 247mila miliardi di dollari di debiti pubblici e privati


il sole 24 ore di  



Ottomila miliardi di dollari. Detti così sembrano numeri irreali. Da fumetti. Ma sono numeri veri. Secondo l’ultima ricerca dell’Institute of International Finance (IIF) i debiti pubblici e privati a livello globale nel solo primo trimestre del 2018 sono aumentati proprio di questa cifra: di 8mila miliardi di dollari. Si tratta dell’incremento trimestrale maggiore dal primo trimestre del 2016, che porta i debiti globali alla cifra di 247mila miliardi di dollari. Una montagna pari al 318% del Pil del mondo intero.
Questi numeri sono l’effetto di un decennio di politiche monetarie ultra-espansive, che hanno aumentato la liquidità globale e portato a zero (o addirittura sotto zero) i tassi d’interesse in molte parti del mondo. Questo ha favorito il ricorso al debito da parte di tutti: imprese, Stati e famiglie.
Oggi però il mondo è alla svolta. Innanzitutto la liquidità sta diventando meno abbondante: secondo i calcoli di Pictet Asset Management, dopo che nel 2017 le banche centrali hanno iniettato nel sistema finanziario un totale di 2.600 miliardi di dollari di liquidità (inclusa la Banca centrale cinese), nel 2018 le iniezioni scendono a 580 miliardi e nel 2019 a 40 miliardi. Al netto della Banca cinese nel 2019 verranno drenati 80 miliardi di dollari dal sistema. Inoltre i tassi d’interesse stanno salendo, soprattutto quelli Usa.
Questo rischia dunque di pesare in un mondo iper-indebitato, che si è coperto di debiti proprio grazie a un “ecosistema” fatto di tassi a zero e di liquidità abbondante che ora non c’è più. E rischia di pesare maggiormente sui soggetti più vulnerabili: quelli indebitati a tasso variabile e quelli esposti sul dollaro.

L’IIF proprio su queste due categorie punta il dito. Secondo l’Istituto «Le aziende Usa sono particolarmente esposte al rischio di rialzo dei tassi»: non solo hanno un debito molto elevato (20mila miliardi di dollari), non solo sono molto esposte sul volubile mercato obbligazionario (il 43% del loro debito è in bond), ma hanno anche un’esposizione ai tassi variabili pari al 25%. Non tanto, ma abbastanza da pesare in un ciclo di rialzi dei tassi. L’altra categoria debole è quella di chi si è indebitato in dollari, pur vivendo fuori dagli Stati Uniti: escludendo i mercati emergenti - scrive IIF - il 30% del mercato obbligazionario non statunitense è denominato in dollari. Da oggi al primo trimestre 2019 giungeranno a scadenza ben 900 miliardi di questi debiti

Infine c’è la categoria oggi più vulnerabile: quella dei Paesi emergenti e delle loro aziende. Molti Paesi sono iper-indebitati in valuta estera sia a livello statale sia aziendale: Turchia, Ungheria, Argentina, Polonia e Cile hanno più del 50% del debito totale (pubblico e privato) in valuta estera secondo IIF. Circa 2.700 miliardi di debiti di Paesi emergenti scadranno entro la fine del 2019, e di questi circa un terzo sono denominati in dollari. Per Argentina, Colombia, Egitto e Nigeria circa il 75% del debito in scadenza nel prossimo anno e mezzo è in dollari. Questo mette un rischio aggiuntivo sul rifinanziamento di questi debiti. Non resta che sperare che i nodi di un decennio di denaro facile non vengano al pettine...

martedì 10 luglio 2018

CR7


domenica 8 luglio 2018

5 giorni in Calcidica-Grecia cosa vedere?

Suggerito:
Tomba reale di Filippo II (padre di Alessandro Magno) a Verghina-Meteore (Monastery St.Nicholas Anapavsa, Monasyery of The Holy Trinity, Agios Stefanos Monastery)- Penisola Calcidica ( Spiaggia di Afytos, Spiaggia di Possidi con Tempio di Poseidione, Spiaggia di Kanistro con il tempio di Apollo)
Mappa itinerario:
Foto: