mercoledì 4 maggio 2016

Red light Circe...Amsterdam

Monica era stupenda una frangetta le copriva il viso, un naso piccolo gli adornava delle labbra piene e carnose e due occhi scuri come la notte compivano il mosaico della sua bellezza.  Era una perla in mezzo a un mondo fantastico di streghe e demoni, di rosso e  di vita notturna.  La prima sera mi  trovai perso, vagavo senza meta in quei vicoli, in quei viali avevo trovato in mio inferno un continuo girare in un paradiso di promesse da guardare; una innaturale incapacità di uscirne. Stessa via, stessi vicoli rifatti più volte; negli anfratti le sirene ti ammaliavano, ti chiamavano. Ulisse scendi, qui troverai il tuo mondo, la tua casa la tua Penelope; guardai i miei occhi riposa i tuoi fantasmi. Lampi di luce, attimi di vuoto e sogni sospesi fra inquietudine e voglia.  Ad un tratto un canto più forte così intenso da atterrire qualsiasi cuore; ed era lì perfetta, cristallina  di una bellezza pura. Quella bellezza che uccide qualsiasi Idea di male e di sbaglio, di giusto e sbagliato, di corrotto e ambiguo; una bellezza  che trovava il suo mondo in se stessa, un assoluto in un mare in tempesta e senza meta.  Monica chiamava ed Ulisse non torno più a casa.