mercoledì 20 maggio 2020

Tassazione ingiusta


https://www.facebook.com/gilberto.trombetta.7/videos/3350889068468982
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Il grafico animanto ha sulle X le fasce di reddito, per i più ricchi le tasse sono diminuite per i più poveri aumentate.
Le tasse sono una forma di redistribuzione della ricchezza, nel tempo ci siamo trovati con l'assurdo che chi ha di più paga di meno, chi ha di meno di più e mentre gli stati hanno le pezze al culo; Bill Gates, Bezos, Munsk, Agnelli, Benetton e tanti altri ridono come se la loro ricchezza non fosse frutto del plus lavoro (concetto difficile studiatelo, non lo sanno nemmeno più i sindacalisti) generato dai loro dipendenti, operai etc

domenica 17 maggio 2020

La Seconda Guerra Fredda di Federico Rampini


Recensione:
Libro suggerito a tutti sul futuro prossimo scontro, fra la civiltà che mette la felicità e la libertà dell'individuo in costituzione, costituzione vero e più duraturo frutto dell'illuminismo e la civiltà che pone la comunità al suo centro con una leadership autocratica autoritaria paternalista confuciana. Fra la formichina irregimentata Cinese, e il cicalone libero Americano. L'Europa farà solo da sottofondo allo scontro futuro fra questi due giganti, sperando che non sia ingrata con chi per 80 anni ha garantito il suo benessere, la sua prosperità, benessere e liberal democrazia dopo le avventure dittatoriali Europee  (unico vero frutto dell'evoluzione Europea nel novecento). Chi scegliere? Degli americani ci si può fidare, faciloni ma onesti, dei cinesi? Il libro vi illustra i due futuri campi di battaglia.
Alcuni Brani:
Tappa fondamentale di questo percorso è, tra il 1999 e il 2001, il negoziato finale e poi l’ingresso della repubblica popolare nella world tradeorganization (WTO): la costruzione di una globalizzazione fondata sul reciproco intresse, che allarga a dismisura i confini del capitalismo, trasforma in profondità i meccanismo dell’economia mondiale, fino a configurare una sorta di condominio. E’ quest’ultimo il capitolo che si sta chiudendo sotto i nostri occhi.

E’ come se di colpo si fossero accesi tanti segnali d’allarme, e l’America avesse aperto gli occhi; c’è qualcuno che sta per rubarle il posto; e poiché lo sfidante ha anche un sistema politico incompatibile con i valori strorici occidentali , la minaccia assume una dimensione esistenziale epocale. Gli alleati sono chiamati a stringersi intorno agli stati uniti, o ne pagheranno le conseguenze.

L’America di Trump sta infilandosi proprio nella classica trappola di Tucidide, così come è rievocata e attualizzata dallo studioso Graham Allison guardando alla guerra del peloponneso (V secolo a.c). Secondo lo storico greco Tucidide , furono l’ascesa di Atene e la paura che ispirò a Sparta,a rendere la guerra inevitabile. Allison ha studiato 16 casi degli ultimi cinquecento anni in cui l’ascesa di una grande nazione ha minacciato la posizione della potenza dominante: ben 12 di questi si sono conclusi con una guerra.

Della Cina che i mostra i suoi muscoli sovranisti conservo un ricordo personale. I media occidentali sono talmente ossessionati dai propri demoni sovranisti (Trump o Salvini, Orban o Boris Johnson) da non avere capito quanto il sovranismo sia antecedente e nato altrove. Un laboratorio originario è proprio la Cina. Il mio ricordo risale agli ultimi mesi della presidenza di Barack Obama , quandolo segui al G20 di Hangzhou, l’antica capitale cinese della seta che fu visitata da Marco Polo. I summit sono sempre più inutili, la loro capacità di decider è in calo costante. Sino però dei punti di osservazione sui i rapporti tra i leader; sul body language, o il linguaggio del copro, con cui scelgono di confrontarsi con i propri pari. In quell’occasione la presidenza cinese che organizzava l’evento orchestrò un dispetto all’ospite americano. Quando l’Air Force One con a abbordo Obama atterrò sulla pista, c’erano come sempre telecamere di tutti i network mondiali per riprendere il leader che si affaccia allo sportello del 747 e scende dalla scaletta. Quella volta però lo sportello non si aprì. … Cominciò a trapelare la spiegazione ufficiale dai diplomatici USA: il comandante dell’Air Force One non poteva aprire lo sportello per la semplice ragione che il personale di terra dell’aeroporto non gli forniva una scaletta abbastanza alta per arrivare al secondo piano del Jumbo.
... Obama dovette , per la prima volta nella storia dei suoi viaggi ufficiali, uscire dal retro dell’Air Force One alla chetichella… Il suo arrivo fu reso invisibile e irrilevante nella scenografia. Quel giorno Xi aveva voluto umiliare Obama . Di lì a poco vinse le elezioni Trump, il quale non si lascia ,mai sfuggire un’occasione per accusare il predecessore di ingenuità e arrendevolezza nei rapporti coi cinesi. E forse su questo non ha tutti i tori.

La Cina , dopo aver subito processi devastanti do omologazione all’occidentale (nell’economia, nello stile di vita, nei costumi sessuali, nell’urbanistica) sta ricostruendo un pezzo alla volta la complessa eredità del suo passato. La civiltà era stata, per migliaglia di anni la più lontana e la più diversa dall’Occidente.

I politici cinesi sono giudicati implicitamente dai propri pari , sulla base dei benefici che offrono alla popolazione: lavoro, reddito , sicurezza istruzione, salute. In quanto all’autoritarismo , anch’esso viene giustificato in modo esplicito attingendo alla visione confuciana. Semplificando il pensiero del maestro , il sovrano è come il buon padre di famiglia le sui responsabilità sono estese all’intera nazione e che dunque deve curarsi del benessere di tutti i membri della sua comunità.
Questi ultimi, però, hanno doveri di obbedienza; devono anteporre l’armonia, l’interesse collettivo e la stabilità ai diritti individuali. C’è un etica del sovrano, molto esigente in termini di onestà e abnegazione, dedizione all’interesse generale; c’è un etica dei governati, che hanno tanti doveri, prima di avere dei diritti. Confuciano-paternalista-autoritario-meritocratico è forse la lunga definizione che meglio descrive questo regime. E ci costringe a rimettere in discussione alcune delle nostre certezze.

Solo snobbismo di occidentali che hanno già tutto- e quindi vagheggiano la decrescita felice può non vedere la grande storia del nostro tempo è questa: riuscirà la Cina a far decollare l’Africa mettendo al lavoro gli Africani, laddove noi abbiamo fallito tante e tante volte? Se dovesse riuscire la Cina con la sua ricetta brutta sporca e cattiva,questo è uno scenario, che può cambiare anche le sorti della nuova guerra fredda. Riusciamo a immaginare un futuro in cui a contrastare l’espansionismo cinese saremo rimasti solo noi occidentali-afflitti da stagnazione , invecchiamento, divisi e indecisi su tutto- mentre l’Africa starà dalla parte della Cina?Che trappola davvero.

Cina e Germania sono due economie ben diverse tra loro, però c’è questa affinità: considerano il resto del mondo un mercato che deve sempre rimanere aperto, ma non importano altrettanto dagli altri. Ancora nel 2013, a riprova di quanto solido fosse l’asse Berlino-Pechino, dazi punitivi sui pannelli solari made in China. Quei pannelli venivano esportati in Europa in palese Dumping, cioè venduti a prezzi inferiori al costo di produzione, grazie ai sussidi pubblici cinesi. E’ una forma di concorrenza sleale, espressamente vietate dalle regole WTO. Ma la Merkel impedì che fosse sanzionato quel comportamento lesivo per le aziende Europee, in nome dei suoi rapporti eccellenti con XI Jinping.

Il dilemma è chiaro. L’osservatorio particolare che è il porto di Genova ( da cui transita il 65 per cento del commercio extra UE della Lombardia, l’80 per cento di quello del Piemonte) ci restituisce la fotografia di un problema più generale. Italiano, europeo. Siamo in una situazione di dipendenza quasi eguale, speculare e simmetrica verso le due superpotenze. Una l’America , è un mercatodi sblocco indispensabili oltre che un alleato storico. L’altra,la Cina, è diventata un fornitore altrettanto essenziale e investe parecchio a casa nostra. E’ stata una situazione innocua nel trentennio della globalizzazione pacifica. Può diventare una trappola, ora che il vento è cambiato.

L’idea che l’America dipenda da un solo creditore è pura fantasia. Ma ancora più stravagante è l’idea che Pechino possa da un giorno all’altro smettere di comprare buoni del tesoro Americani. Anzitutto, un paese che accumula da decenni avanzi commerciali quindi vede affluire in casa propria, dollari, euro ,sterline yen, ha la necessità di gestire occulatamente le proprie riserve valutarie. Da circa settantacinque anni non c’è investimento più sicuro e più liquido del dollaro,e fra tutti gli investimenti in dollari i titoli pubblici sono i più solidi..La Banca centrale cinese danneggerebbe se stessa, gestirebbe male il proprio patrimonio, nuocerebbe agli interessi del proprio governo se di colpo si lanciasse in un boicotaggio del tesoro USA.

Il partito comunista è di fronte a una prova decisiva , una questione di vita o di morte , secondo Xi. Poco tempo dopo aver conquistato la nomina a segretario del partito e presidente della Repubblica, la sua campagna contro la corruzione diventa un trampolino verso l’acquisizione di un potere senza precedenti dai tempi di Mao. XI liquida altri boss di primaria importanza , inclusi altri capi militari e della polizia. Sempre accusandoli di ruberie. Sgomina fazioni avverse, ma opera probabilmente una vera pulizia morale. Così guadagna una popolarità enorme tra i cittadini .La sua retorica non ha nulla da invidiare al populismo , al nazionalismo e al sovranismo che avanzano in quegli anni in occidente: anzi per molti versi Xi precede quelle tendenze. La sua retorica alterna i richiami al maoismo e l’emulazione dell’america. E’ lui che usa sistematicamente l’immagine del sogno cinese, ricalcata sull’American Dream.

In altri termini, questa è una classica situazione bipolare. Tutti gli altri finiranno per essere costretti a scegliere da che parte stare. Proprio come accadeva durante la guerra fredda. Chi non ha ancora deciso cosa farà da grande, cioè l’Unione Europea, rischi di pagare prezzi pesanti in termini di perdita di autonomia. In un senso o nell’altro.

Non tutto nasce con Trumo né è colpa sua . Le regole della globalizzazione, fissate tra il 1999 e il 2001, quindi ritagliate su misura per una Cina allora poverissima, stanno ormai stretta un occidente in difficoltà. Le guerra commerciale, che nella narrazione dei media viene imputata all’America in realtà fu cominciata e stravinta dalla Cina.

La pressione fiscale doganale media sui beni importati in America dalla Cina passa dal 3 percento del 2017 al 24 per cento. Il che in realtà basta a stento per pareggiare il livello dei dazi che erano già praticati da Pechino sui beni made in USA, molto prima che iniziasse il braccio di ferro fra i due governi. Questo non è un dettaglio secondario, anche se viene quasi sempre sottaciuto in Occidente, dove prevale un atteggiamento critico verso Trump. Quelli che i media definiscono superdazi li adotta l’America sono in realtà i dazi normali che Pechino usa da molti anni, in virtù delle regole agevolate che furono negoziate quando la Cina era una nazione sottosviluppata ,e correva il rischio di soccombere nella concorrenza con noi.

Il discorso che un capomastro cinese fa ai colleghi, per spiegare loro che non possono sgridare gli operai americani quando commettono qualche errore :”vedete li hanno abituati in modo diverso da noi fin da bambini a scuola. Nessuno gli ha mai detto che sbagliano. Sono stati sempre coccolati e incoraggiati, al massimo la maestra gli diceva: puoi fare meglio. Sono come gli asini, vanno accarezzati nel senso del pelo”

Dai due documentari scaturisce un messaggio comune sulla Cina: ecco una nazione, anzi una civiltà che antepone l’interesso collettivo, il bene della comunità, ai desideri degli individui. Prima di dare giudizi sommari, bisogna osservare attentamente le ragioni di questa diversità profonda tra noi e loro, senza paraocchi. Nella lunga marcia che ha in mente XI, la capacità di sofferenza dei cinesi è un ingrediente della vittoria finale. L’altro ingrediente è la divisione degli occidentali: non solo il divario tra Europa e Stati Uniti, ma il fatto che nelle liberaldemocrazie il senso di destino comune sembra essere svanito. Per molti americani, per molti europei, il nemico da abbattere è dentro il proprio paese, è il leader della fazione avversa, o chi lo ha votato. La seconda guerra fredda, sarà decisa dal fronte interno.

sabato 16 maggio 2020

Bellanova, come fa incazza tutti gli Italiani

Bellanova, come fa incazza tutti gli Italiani. Il grave problema è che nel mercato del lavoro entrano altri 600000 lavoratori, in un momento già di espansione dell'offerta. Il governo sta mettendo in piedi molto assistenzialismo, ma nessun tipo di investimento che possa assorbire questa manovalanza senza qualifica se non la forza delle proprie braccia. Vero anche che ormai erano persone che già stabili in Italia, ma che di fatto violavano delle leggi dello stato, per la loro stessa presenza. Ora se il governo non mostrerà fermezza nell'impedire gli sbarchi dalla Libia, cosa già per altro ampiamente allo stato brado, diventerà una lotta degli ultimi fra gli ultimi per la sopravvivenza; lotta che molti Italiani non hanno gli strumenti per capirla, troppa ricchezza e molta superiorità di classe. E le lotte degli ultimi fra gli ultimi gonfiano in maniera esplosiva i movimenti populisti. Movimenti che crescono in parallelo a un Europa che non può espandersi, per limiti strutturali e dei trattati; gli Eurobond non possono decollare e i 600000 regolarizzati penso rimarranno tutti in Italia. Tra poco il COVID sarà un bel ricordo, quello che verrà a breve sarà molto più distruttivo.

Il declino dell'occidente

Post, difficile per tutti e per nessuno, e già chi sa la citazione potrà continuare a leggere, gli altri si fermino. L'uomo Nietzschiano ha il dramma della fine del senso, non l'annichilimento dei valori che rende il tutto incerto, ma la fine del potere della conoscenza come esploratrice, distruttrice, la consapevolezza che la conoscenza sia il macigno che ti porta a formulare l'idea dell'eterno ritorno. Nietzsche una volta formulata, abbracciò un cavallo e finí in manicomio. Il conoscere diventa inutile e quindi addio a millenni di filosofia e di ricerca. Si potrebbe stabilire un parallelismo, nella teoria della Magli,antropologa che la nascita dell'Europa e la fine della lotta dei popoli Europei per cercare la loro identità, sia la fine della loro spinta evolutiva. In Wallace dove la letteratura si chiude in un infinita ricerca del dettaglio perché il senso del tutto sfugge, se mai è esistito. Sono tracce, Nietzsche come al solito è la meteora, è che per primo ha scritto cosa sarà, gli altri indicano la scia, che flebile si nasconde fra le stelle ma tutti dicono sempre la stessa cosa la civiltà occidentale sta evaporando.

Sanità-L'inevitabile avanzata del privato.

Si parla molto di sanità pubblica come un diritto fondamentale, ma a vanvera, i diritti fondamentali senza soldi non vanno avanti. Gli utenti aumentano esponenzialmente sia per l'aumento dell'età media che per l'apporto di nuovi utenti dovuta all'immigrazione. Lo stato non può avere una sua politca economica, perchè non stampa moneta, non controlla il suo mercato interno di capitali,merci, non regola la concorrenza, non può farsi imprenditore e non può pagare infermieri, medici e strutture a colpi slogan. Di colpo e di fatto tra qualche anno il sistema come è già ora,sarà insostenibile e lo stato si ritaglierà solo come privilegi difesa e sicurezza; d'altronde come volevano gli Oderliberisti Tedeschi che spradroneggiano in Europa. Sanità, pensioni, sarà tutto privato, già ora è un fiorire continuo di fondi integrativi e pensionistici privati. C'è una soluzione? Sì ma non prevede l'Europa e va contro tutti i dettami di internazionalismo, capitalismo, libero mercato di merci, capitali e persone senza freni o limiti che ad oggi ci guidano. Ma l'alternativa è l'altra, chi può campa, perchè può permetterselo tutti gli altri no, sacrificati sull'altare della unica divinità indiscussa del nostro tempo il Dio denaro.

sabato 2 maggio 2020

Contro l’Europa di Ida Magli



Contro l’Europa di Ida Magli

L’unione Europea avrebbe significato comunque la fine dell’Unità D’Italia-avevo cercato di spiegargli- e nella costituzione non soltanto non è previsto nessun parlamento e nessuna bandiera sovra-nazionale, ma addirittura in tutto il suo testo non esiste la parola “Europa”. Il presidente mi rispose con una lettera gentile e benevola, ma: “L’Unione Europea è ormai nel sangue degli Italiani”, per cui in concreto nient’altro vale.

Lì in ammirazione davanti al modellino del volante, cercai di spiegargli meglio l’inevitabile debolezza dell’euro e la follia di voler aumentare la competività redendo, uguali e dunque rigide, le condizioni del lavoro e del mercato in tutta Europa.

Storia comune? Destino comune? Povero Heidegger, che ha usato la bellissima immagine della “comunanza di destino” per indicare l’appartenenza di un gruppo ad una stessa terra, ad una stessa lingua,ad un costume, ad un pensiero, ad una forma ad un dirittto, ad una religione, a degli eroi insomma a quella sintesi creatrice che è la cultura! Dunque addio Roma, addio Grecia, addio Fidia, addio Sofocle, addio Orazio, addio Cicerone, addio Tacito, addio Rinascimento, addio illuminismo, addio Dante, addio Shakespeare, addio Mozart, addio Schumann, addio Vivaldi, addio Verdi, addio Bellini,addio Galileo, addio Leonardo...Tutto questo è totalmente folle, talmente assurdo che non possiamo far altro che continuare a ripetere che non capiamo. Non capiamo e non sappiamo perché l’Occidente abbia deciso di suicidarsi ; o meglio perché i governanti dell’occidente abbiano deciso di ucciderlo.

Si è proprio questo il nuovo modo di concepire la costituzione. I cosiddetti diritti fondamentali non rappresentano un limite al potere dei governanti dai quali i cittadini dipendono in tutto, e le cui leggi definiscono , nel momento stesso in cui lo concedono, il diritto dei cittadini ad esistere e in quale modo esistere.

Con una sola differenza : il cipiglio non li ingannava tanto quanto li inganna il sorriso. Il sorriso riassume infatti e rende manifesto il nuovo modo di governare il mondo, quello stesso che ha portato a progettare l’UNione Europea: obbligare i popoli a realizzare i disegni dei potenti per amore. Ma quest’obbligo non è meno violento ed autoritario di quello che spingeva i popoli all’azione in base all’Odio proprio perché si fonda su presupposti privi di realtà e funzionai soltanto a chi esercita il potere. D’altra parte si tratta della stessa strategia che per duemila anni ha usato la chiesa Cattolica : Dio è amore, il potere è Amore.

I capi degli stati che hanno progettato l’Unione se lo possono permettere soltanto a livello di giudizio teorico, coniando il termine concettuale, ma il risultato sul piano dei significati e dell’azione non cambia. E’ il meccanismo che sostiene tutte le odierne operazioni di potere e nelle quali si muove l’Europa: ottenere gli scopi con il minimo sforzo, senza spargere sangue visibile, piegando i riottosi con illimitate dosi di buonista e scherzosa superiorità e indifferenza.

Italia. I suoi politici si sono sempre comportati e si comportano di volta in volta a seconda degli interessi di potere contingente e pertanto sono considerati da tutti come inaffidabili (soltanto i cittadini che li votano continuano a sperare che non sia così).

L’impressione globale che si trae dalla lettura del trattato è quella di incredibile stupore. Sembra di trovarsi di fronte ad un progetto del libro dei sogni. Ideato e scritto, tuttavia con la dura concretissima e astuta abilità professionale di economisti, banchieri e sindacalisti comunisti (molto simili a quelli italiani). Il principio inespresso ( ma a volte anche espresso)che lo sorregge è ben chiaro: si decide a tavolino quali risultati si vogliono raggiungere; questi risultati sono sicuramente buoni in quanto stabiliti da coloro che governano. L’altro principio inespresso, e questo perché addirittura è dato per scontato, è che i programmi decisi a tavolino dai governanti si realizzeranno con certezza in quanto i popoli sono oggetti passivi delle decisioni prese e non ci si aspetta da loro nessuna reazione se non l’obbedienza, la conformità anzi, più totale.

La cittadinanza è il risultato di un lungo processo storico, il riconoscimento di una appartenenza che si forma col passare del tempo, psicologicamente, emotivamente, linguisticamente, territorialmente nella coscienza dell’individuo. Ma per questi nuovi cittadini sarà impossibile perfino percepire il trauma del passaggio ad una nuova appartenenza visto che quella di arrivo non esiste. Dirsi “Europeo” è ben difficile senza potersi aggrappare né alla lingua corrispondente, né ad un territorio che abbia un confine riconoscibile almeno nella propria mente.

La ricchezza dell’Europa è, al contrario proprio quella di possedere al suo interno, formatesi durante un lunghissimo processo storico, in base a scambi, conflitti, invasioni, rivoluzioni, espressioni artistiche diversissime fra loro. Se c’è una prova che l’omologazione uccide le intelligenze questa la si può trovare proprio nella ricchezza creativa della parte occidentale dell’Europa in confronto all’immobilità degli stati d’Oriente , dell’Africa, dell’Asia durante tutto il medioevo. L’occidente è attraversato da continui cambiamenti anche perché i suoi popoli non si sono mai dati pace nella ricerca della propria identità.

E’ in base alla non omologzione , alla libertà della non omologazione, attraverso e malgrado intensissimi scambi, che siamo in grado di riconoscere l’apporto della classicità greca al ripensamento e al tempo stesso all’assoluta novità del rinascimento; l’apporto del concetto romano di persona a tutto l’itinerario , prima cristiano e poi illuministico, verso la soggettività e l’uguaglianza di ogni singolo uomo; l’apporto del cristianesimo nella diversità assoluta dell’arte circestense da quella barocca.

Insomma la ricchezza dell’Europa , è il possesso di straordinarie diversità, ognuna delle quali unica e universale. Sono gli indirizzi comuni decretati dal trattato che ne segnano la morte.

Ma laddove esiste l’islamismo, la democrazia è impossibile, in quanto appunto il modello islamico è fermo ad una società antica nella quale non esisteva il concetto su cui si fonda la democrazia: l’uguaglianza dei soggetti. Né si può pretendere di far saltare ai popoli il lunghissimo percorso e travagliato processo storico che ha portato l’Occidente ad elaborare un valore metafisico come quello dell’autonomia della persona.

Non è necessaria la psicoanalisi per sapere quanto sia ambivalente e alla fine negativo il sentimento che suscita un salvatore. E’ il destino degli americani in tutto il mondo. Ed è proprio quello che ingenuamente essi non riescono a capire: perché i salvati non nutrono per loro nessuna gratitudine . D’altra parte , la loro forza, la loro ricchezza, quanto più sovrastano gli altri, quanto più le mettono a disposizione dei più deboli, tanto più debbono essere disprezzate, ridimensionate sotto altre forme. Soltanto l’Inghilterra forse sfugge a questo meccanismo, psicologico perché pur chiedendo aiuto all’America, lo ha fatto sempre in qualche modo alla pari, da fratello a fratello, o da madre a figlio, ed anzi la sua immagine si rafforza unificandosi a quella dell’America.

L’Occidente si sofferma spesso a domandarsi come mai i dinosauri si siano estinti. Ma sarebbe molto più utile che si soffermasse a domandarsi come mai si sia estinto l’Antico Egitto, come abbiano potuto sparire gli Etruschi, come abbiano fatto a disintegrarsi di colpo gli Atzechi, i Maya. Non sono state le conquiste degli eserciti nemici, perché queste non riescono ma di per sé, neanche con gli stermini di massa, a distruggere una civiltà. E’ stata la perdita di senso che la conquista ha comportato, così come è successo al popolo romano quando vi si è inserito il cristianesimo, pur senza armi. Questo dunque, è il punto. L’operazione fondamentale dell’Unione Europea: l’eliminazione delle differenze, con la omologazione dei popoli, porterà con assoluta certezza al baratro del non-sense. E alla fine della cultura occidentale nella sua forma autentica-quella europea- con l’installazione in Europa di una cultura tribale antica, quella islamica.

L’indifferenza dei governanti americani di fronte al progetto Europeo segnala il fatto che non si sono resi minimamente conto dell’entità della trasformazione , del mondo che questo comporta. E che rimarranno soli nell’occidentalismo di fronte a popoli giovani, aggressivi, privi della debolezza forza intrinseca dell’occidentalismo, ossia il dubbio. E’ il dubbio che ha fatto scattare la liberazione dal sacro, che ha permesso la teorizzazione dell’uguaglianza dei soggetto, l’universalità dei diritti umani, la democrazia, la scienza. Quando il rettore della moschea di Parigi afferma: “anche noi siamo Europa” partecipa (ovviamente senza saperlo) a quella fondamentale falsificazione dei modelli culturali che è stata posta alla base dell’Unione Europea: fingere che l’Unione nasca nel segno dell’occidentalismo mentre in realtà, annullando le differenze, lo annienta.