lunedì 9 marzo 2020

Ida Magli-La Dittatura Europea

Sono stato sempre un convinto Europeista, è il futuro inevitabile mi dicevo, poi vuoi mettere andare a Parigi e a Berlino senza passaporto. È fantastico, la libertà. Poi nel tempo quella libertà conveniva più all'imprenditore, al banchiere, al finanziere; il primo spostava la produzione dove poteva sfruttare meglio il costo del lavoro, il secondo prendeva i capitali nati con il lavoro della comunità dovevo vivevo e li usava per sfruttare altri mettendoli in competizione sul tasso di interesse, il terzo era diventato così ineffabile e i soldi così fluidi che uno starnuto a Londra distruggeva la solidità delle aziende di mezzo mondo. Il sogno in realtà era il sogno di qualcun altro. In tutto questo trambusto qualche voce come al solito, aveva avvertito, aveva ricordato che i cumuli delle ossa che stanno sparsi per le alpi, erano il prezzo di esserci difesi dalla prepotenza dei popoli più forti. Inascoltata, ammutolita dallo scroscio degli applausi, dalla forza della cultura dominante, che non discute ma fissa solo il rapporto debito/pil, deficit/pil, la % di crescita del pil. Da leggere per capire che chi vi ha indicato la fine della storia, la morte de popoli, che li ha imprigionati in numeri che non hanno nulla di fisico, paragonabili per la loro realtà alla regola della briscola; ha torto e quando ci sveglieremo, e ci sveglieremo, il tonfo sarà enorme. Lo immaginate un fante Italiano che va a morire ai comandi di un colonnello Tedesco? io no.

Ida Magli la Dittatura Europea


La democraticissima costituzione italiana , infatti, vieta il parere dei cittadini nei due unici veri campi di esercizio del potere: il sistema fiscale e il rapporto con l’estero. Ma capiremo meglio questo punto verso la fine della nostra ricerca, quando scopriremo che l’unificazione Europea è stata voluta soprattutto dai banchieri e che l’articolo 11 è stato suggerito da un banchiere governatore della Banca D’Italia e membro dell’assemblea costituente , Luigi Enaudi premiato poi con la presidenza della Repubblica Italiana.

Prodi era andato al governo gridando agli Italiani come un novello salvatore: “io vi porterò in Europa!” che fossero state necessarie per questo pellegrinaggio alla terra santa Europea macroscopiche svalutazioni della lira, la vendita a prezzi stracciati dei maggiori beni dello stato e perfino una tassa apposita la tassa per l’Europa, non aveva incrinato la comune convinzione che dall’appartenenza all’Europa sarebbe disceso finalmente per gli Italiani il più giusto, il più onesto sistema di governo.

L’eliminazione dei confini, tanto per fare un solo esempio, non avrebbe potuto mai essere realizzata senza guerre, senza coinvolgere i popoli. Firmata a tavolino , invece (Trattato di Schengen), è stata loro imposta con le drammatiche conseguenze dell’invasione migratoria della quale non sappiamo come salvarci. Naturalmente i nostri progettisti hanno previsto anche le possibili proteste mettendo in opera l’apposita legge di condanna e di arresto europeo per i reati di xenofobia e di razzismo, di cui il barbaro anticipo in Italia è stata la legge mancino.

Guardando i mastodontici , orridi edifici torri eretti dalla volgarissima anima dei banchieri che comanda a Bruxelles, a Strasburgo, a Francoforte avevo percepito nettamente che nascondevano o meglio simbolizzavano, non la loro ricchezza o il loro potere (che vi sono impliciti) , ma la loro volontà e certezza di potenza, con il mistero sacrale che la potenza racchiude. Torri: edifici blindati e sicuri di posizione militare, parti inaccessibili di difesa dei castelli e della mura, sia dei castra che delle città ,segnale che le armi, adesso, sono nelle loro manie che il denaro è la più forte delle armi.Il monumento all’Euro, che svetta davanti alla Banca Centrale Europea, è stato eretto a nostra vergogna. Vergogna di quella che un tempo era la Civiltà. Da bravi dittatori , non ci hanno chiesto il permesso per costruire, ma la prima cosa che faremo , non appena avremo ripreso possesso di noi stessi, sarà quella di buttarlo giù.

L’idea del politicamente corretto, per esempio categorizzazione devastante per qualsiasi principio di giudizio è il frutto concettuale di persone colte e attente, che possiamo supporre abbiano un compito preciso, e strumenti adeguati per pensare e per indurre la massa ad accettare, senza accorgersene, i concetti da loro elaborati affinché ne scaturiscano determinati comportamenti. Nel caso del politicamente corretto, per esempio, si è trattato di costringere le masse ad assumere, non soltanto giudizi opposti e diversi da quelli spontanei e naturali, ma cosa davvero gravissima un modo a logico , non fondato sulla realtà, di esercitare il giudizio.

Cominciavo però, passo dopo passo , finalmente a capire: non si voleva l’Europa tutta uguale, ma un mondo tutto uguale. Per raggiungere questo scopo, tuttavia bisognava per forza livellare prima l’Europa, massimo concentrato storico di individualità di stati , di nazioni, di culture, di lingue, di religioni di letterature, di arti. Insomma, l’Europa unita non era lo scopo in sé, non doveva diventare l’Europa unita, ma il riuscito prototipo, l’emblema del Mondo unito.

Chi studia, che scrive, chi riflette sui propri studi, sa valutare meglio di chiunque altro l’incidenza fondamentale sul proprio pensiero della lingua con la quale pensa e scrive. Sa che la lingua è il contenitore, creato, creante della forma mentis di un popolo, e di ogni individuo di quel popolo; così come sa che nessuna traduzione, anche la migliore, è in grado di trasferire davvero un pensiero linguistico in un altro appunto perché ogni lingua è un insieme significativo a se stante, specchio e strumento di quell’altro insieme significativo a se stante che è la cultura alla quale appartiene. Nessuno , forse l’ha capito e l’ha saputo dire meglio di Nietzsche, si proprio lui, cui è stato attribuito il desiderio più incompatibile con il suo pensiero: L’uguaglianza, l’uguaglianza Europea.
Ciò che più difficilmente si lascia tradurre da una lingua all’alta è il ritmo del suo stile: che come tale ha il suo fondamento nel carattere della razza. Esistono traduzioni che se pur fatte con oneste intenzioni, sono quasi delle falsificazione, perché sono, involontariamente, volgarizzazioni dell’originale, semplicemente perché non hanno potuto rendere anche il suo ritmo gagliardo e allegro, che supera d’un balzo e aiuta a superare, tutto quanto vi è di pericoloso nelle parole e nelle cose. Il tedesco è quasi incapace del presto nella sua lingua; e se ne può facilmente dedurre, che è incapace anche di molte, delle più squisite e ardite nuances del libero pensiero, proprio degli spiriti liberi..Ma quando mai la lingua, Tedesca fu in grado i imitare il ritmo di Macchiavelli, che nel suo principe fa respirare la secca, sottile aria di Firenze e non può fare a meno di riferirci anche le cose più serie in uno sfrenato allegorismo.

Si vantavano di aver raggiunto lo scopo, senza versare sangue. Come se la patria, la terra, il nome, la lingua, l’identità, la religione, la moneta, non fossero il sangue dei popoli. Diventare più potenti governando un vastissimo impero e più ricchi dominando un grandissimo mercato: questo volevano, questo ero il loro massimo ideale che li aveva resi ciechi, violenti e incuranti di qualsiasi conseguenza negativa.

Era proprio questo, l’effetto che Gesù voleva raggiungere: non discutere, non interpretare, non cercare nuovi sensi a formule intangibili, ma colpire traumatizzare, scandalizzare, infrangere le norme (cosa che spesso comportava al condanna a morte) con ognuno dei suoi gesti, in modo perciò inequivocabile. E’ stata proprio questa rivoluzione di Gesù, rivoluzione nel senso pieno del termine, tanto che appunto i difensori delle norme non potevano non ammazzarlo, dovevano ammazzarlo. Le norme i precetti, le innumerevoli possibilità di interpretazioni dei testi bilblici da parte di scribi, farisei, non valgono nulla, non sono nulla, perché soltanto ciò che viene dal cuore dell’uomo, da dentro, ha valore. E’ la verità, l’unica verità, perché in un rapporto di amore, rapporto io-tu, non c’è bisogno di parole, di discussione sul significato delle parole.

I responsabili politici sapevano: sapevano che le forze , le energie vitali, creative, della civiltà europea sarebbero state annientate. Favorirono, anzi provocarono, l’invasione di immigrati perché questo era un fattore che accelerava al massimo il processo di decomposizione dell’unità culturale oltre che fisica dei popoli, tenuti accuratamente all’oscuro delle mete che si volevano raggiungere affinché non potessero opporre la più piccola resistenza

E’ evidente che il mondialismo coincide con la massima possibilità di scambio commerciale e di conseguenza con l’accumulo di capitali. In un certo senso nasce da qui , dall’interesse primariodei grandi industriali e dei grandi banchieri all’allargamento massimo della piazza del mercato, la spinta più forte all’unione europea e a quella mondiale.

...nei due pilastri che reggono la costruzione del nuovo ordine in vista del governo mondiale. Il primo è l’accentramento del potere nelle mani dei banchieri con la produzione del denaro e la creazione del debito pubblico; il secondo è la rete di associazioni create dagli uomini più ricchi e potenti per preparare, realizzare, con l’omomogeneizzazione di tutti i popoli, un sistema di governo unico, con una moneta unica, una lingua unica, una religione unica.

Il territorio era ed è talmente ricco di ogni bene naturale che l’America ha potuto credere, anche per l’apporto creativo degli immigrati europei, di essere ricca in tutto. Ma il modello della non-forma è ovviamente poco resistente e gli Americani ne stanno pagando il prezzo con i conflitti etnici, le sperequazioni, mai elimiante, fra i troppo ricchi e i troppo poveri, la violenza delle periferie, dei gruppi giovanili, l’abbandono dei vecchi, poverissimi anche se ricchi, in tristi città create soltanto per loro, nell’ansia di misticismo, vero o falso, con il quale cercano un Dio e una spiritualità su misura su di loro senza riuscire a trovarli. Il millenerismo, la New Age, l’eterna attesa di una nuova Era, magari anche apocalittica, purché sia piena di una stordita trascendenza, gli eccessi della droga, nell’alcool, nel sesso, sono tutte espressioni della non-forma.

Ci prendono in giro con questa risposta perché sono assolutamente certi che, come questa, qualsiasi altra risposta, purché forse senza senso, andrebbe altrettanto bene. I politici hanno in mano il servizio sanitario, quello pensionistico, la scuola cui sono affidati i nostri figli, il sistema fiscale e quello giudiziario, possono togliere , come hanno fatto con l’UE, i confini al nostro territorio, dichiarare le guerre senza chiederci il permesso...suvvia! La verità è che i banchieri ci prendono in giro, ci scherniscono, tanta è l’imbecillità, l’inerzia sulla quale possono contare. Se questa, infatti, come qualsiasi altra motivazione, contenesse sia pure una briciola di verità, allora saremmo consapevoli di aver dichiarato che i banchieri della banca centrale sono i detentori ultimi della nostra fiducia, e che da essi, e non dai politici, dipende la vita dello stato.

domenica 8 marzo 2020

La moneta è solo carta

Se avete la passione del collezionismo, vi invito ad andare a vedere chi emetteva moneta fino agli anni 1980 ( si colleziono monete e banconote). Chi dagli anni 1980 in poi le firma dandogli valore legale. Sapete quando inizia ad esplodere il debito pubblico Italiano, nel 1980. Ora era una classe politica che rubava? Sarebbe curioso vedere uno studio statistico sulla percentuale di corruzione negli anni, proverò a cercarlo. Ma ho la netta sensazione che la corruzione sia sempre stata una costante in queste equazioni. Il dubbio che qualcuno semplicemente cambiava le regole del gioco per poter comandare lui al posto della politica, è legittimo visto come è finita. Oscuri banchieri decidono la sorte di un intero continente fatto di popoli, come se la moneta non fosse uno strumento, ma un fine, un Dio. Bene signori la moneta è un pezzo di carta. Tenetelo sempre a mente, perchè è una realtà così evidente, che sfugge. Come ai due pesciolini al cui il vecchio pesce, chiede com'è l'acqua, e questi rispondono, che cos'è l'acqua. E come ogni strumento, o gioco di carte, non ha una vita a sé, ma fa il gioco di chi lo modella.....