martedì 24 agosto 2021

A.M Homes-La Sicurezza Degli Oggetti



Ho trovato molto difficoltà a leggere il libro, molto deconcentrato su storie di ordinaria alienazione ed ho dovuto rileggere parecchie recensioni per focalizzare il tema di fondo. Ero stato incuriosito dal libro  dalla citazione che ne fa David Foster Wallace in una delle sue interviste-libro "un antidoto contro la solitudine". Non trovo se non sotto-traccia la grande alienazione americana per gli oggetti, che il titolo allude, si raccontano più storie, personalissime di non senso quotidiano. Wallace lo suggeriva ai suoi alunni per convincerli della bontà della letteratura, forse perché veloci e con storie di buon impatto emotivo nella loro realtà. Se non trovo quindi la fermezza del titolo,  la sicurezza gli oggetti, invece trovo nei racconti il vuoto di esistenze, non complete, alienate in un particolare; non trovo però i termini corretti per descriverli. Trovo una vita apparentemente serena sconvolta da una sciocchezza, come il dover restare a casa dal lavoro con la propria moglie o una coppia che non trova motivi di esistere senza i propri figli lasciati dai nonni. Intravedo quell'America in cerca di se stessa che in Palahniuk e Wallace esplode. Lascio quindi la scrittrice senza più seguirla, perchè nel solco delle narrativa "post-moderna" americana, forse, ma non matura come Palahniuk e Wallace;dobbiamo anche ricordare che il libro è del 1990, Infinite Jest del 1996, Fight Club del 1996, la Homes era 6 anni avanti......

Alcuni estratti presi dalla bella recensione di:
https://www.salteditions.it/la-sicurezza-degli-oggetti-a-m-homes/

Adulti da soli
Elaine porta i bambini in Florida e li lascia lì come una busta di vestiti in una tintoria.
In cerca di Johnny
“Ma non dovrei tornare a casa il prima possibile? E perché non hai il telefono? Il telefono ce l’hanno tutti. Mi sa che è illegale non avercelo.” “Non mi parlare di legge e ordine. Tutti hanno il telefono e la televisione, e una persona su due ha il videoregistratore e la lavatrice. E il forno a microonde. Non vuol dire che siano più intelligenti. Se ti metti ad accumulare oggetti finisci nei guai. Cominci a pensare che a quella roba ci tieni veramente e ti dimentichi che sono solo oggetti, oggetti fabbricati dall’uomo. Diventano una parte di te e poi quando non ce li hai più ti sembra di essere sparito anche tu. Quando hai della roba e a un certo punto la perdi è come se scomparissi anche tu.”

Jim Train
“Non c’è fretta,” dice Train, riattaccando e immergendosi di nuovo in un sogno piacevole e produttivo in cui riarreda l’ufficio in modo che assomigli di più a una casa, con divani morbidi e televisori; il genere di posto dove uno può vivere oltre che lavorare.

Acchiappare proiettili al volo

Parcheggiò in un buon posto vicino a Sears provando quello che chiamava il senso di colpa dello scopo necessario. Era venuto per un motivo vero. Le gomme.
Esther in the night
Penso a un ladro. Arriverebbe sulla veranda, girerebbe la maniglia ed entrerebbe in casa mia. Prenderebbe delle cose: il televisore, il videoregistratore, l’argenteria, i miei gioielli, cose che ho raccolto in tutti questi anni, raccolto come simboli del mio matrimonio, cose che a volte sembra siano esse stesse il mio matrimonio. Io lo aiuterei a riempire i sacchetti. Prenderebbe le cose che fanno di me quella che sono, e a quel punto potrei essere un’altra persone.

Una vera bambola
Improvvisamente e incredibilmente mi resi conto che ero uscito con Barbie. Non sapevo cosa dire. “Allora, che tipo di Barbie sei?” chiesi. “Come, scusa?” “Be’, a forza di sentire Jennifer so che esistono Barbie Giorno e Notte, Barbie Movimenti Magici, Barbie Regalo, Barbie Tropical, La Mia Prima Barbie e altre ancor.” “Io sono Tropical,” disse, con lo stesso tono con cui uno potrebbe dire “sono cattolico” o “sono ebreo”.