martedì 5 giugno 2018

Italia manifattura, mercato e Europa


Noi siamo un paese manifatturiero e ci servono due cose: materia prima e mercati a cui vendere. Idem la Germania e la Francia, se non ci si mette d'accordo politicamente è chiaro che si finisce col fare, il primo la manifattura ed il secondo il mercato. In questa logica stare insieme danneggia a prescindere uno dei tre; uno può fare anche il mercato e deindustrializzarsi come fanno gli USA con il mondo, a patto che qualcuno gli dia i soldi per comprare o possa stamparne a iosa. Ora ci hanno trasformato in mercato, ci hanno prestato i soldi per comprare e a questo punto ci chiedono di rientrare dei nostri debiti con cui abbiamo finanziato la loro crescita come manifattura e la nostra come mercato. Questa unione prettamente economica è ancora conveniente o ci porta a rimanere il recettore di prodotti fatti da altri? Ad oggi ci porta a rimanere il grosso recettore di prodotti altrui, senza poter permetterci di pagarli. I nostri interessi industriali in Europa, sono una grossa fetta ma non unici vediamo anche in Sud America, Russia, India e resto del mondo perchè continuare a erodere la nostra capacità produttiva per rimanere insieme a partner che non ci vogliono, che hanno per primi svalutato il mercato del lavoro per competere in maniera fraudolenta, o dicendola con un termine tecnicamente più di moda sono stati più efficienti, verso la schiavitù. Perchè l'Italia deve temere di rimanere sola quando ha già come partner commerciale il resto del mondo. O L’Europa si riforma mettendo insieme il debito e la politica economica o semplicemente rispettando i vincoli fra importazioni/esportazioni fra paese o ad oggi all’Italia rischia di diventare il suo scendiletto.