giovedì 2 maggio 2013

In un nido di braccia intrecciate...


Il problema della velocità e che se non ti uccide alla lunga ti asseufà. Corri , corri, non ti volti, non aspetti, dando alla tua fretta la colpa della solitudine in cui ti trovi. Gli anni passano così in fretta, persone entrano e escono dalla tua vita,non riesci nemmeno a trattenerle perchè di te non vogliono sapere più nulla. Sali su un altro treno e di corsa salti su un altro. La tua vita si consuma e mille attività senza una fine bussano alla tua porta. E' il caos in cui vivi è il mondo in cui sei cresciuto, dici a te stesso e sempre più di corsa vai avanti, inseguendo un sogno, un lavoro, un dovere. Lo stress è il tuo più fedele compagno, l'ansia è tramortita dalla temerarietà con cui ti muovi, guidi, corri o vai in moto...vivi. Ed in questo centrifugare continuo che non ti dà più nessun centro per un attimo ti volti, vedi una strana cosa. Due individui su una panchina che stanno fermi,che non hanno fretta, non devono andare da nessuna parte, abbracciati a guardarsi. Tu stai lì perchè hai appuntamento devi incotrare qualcuno per fare qualcosa di importante. Al momento non ci fai caso e borbotti sull'inutilità di tali svaghi. Ma dopo ore ripassi per lo stesso posto e li trovi ancora lì, fermi a guardarsi negli occhi nello stesso indetico modo, nella stessa posizione. Allora ritorni indietro e trovi che anche tu hai fatto la stessa sciocchezza e ricordi  un'illusione in cui credevi in giovinezza: il paradiso è negli occhi di chi si ama perchè il tempo e lo spazio sono  piegati dall'illusione di uno sguardo, il mondo si annichilisce e rimani lì in pace in un nido di  braccia intrecciate.

Ad un analisi razionale tutto cio che si intreccia e cambia la percezione della realtà è solo una prigione e camminando borbottando te ne vai...

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