mercoledì 26 marzo 2014

Licenziare i padreterni di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo

Il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder prende 34.416 euro l’anno più di Obama? Non capisce lo scandalo: “Non ha alcun senso fare paragoni, perché Obama ha uno staff e mezzi enormi a propria disposizione. Per le responsabilità che ho e per la mole di lavoro che svolgo, ritengo di guadagnare una somma adeguata, in linea con ciò che guadagnano i manager pubblici”

Mettiamo i conti in fila? Nel 2001,agli albori del decennio berlusconiano interrotto solo dai due anni prodiani , il Senato costava 349 milioni in valuta attuale, nel 2006 ne costava 527, nel 2010 addirittura 576. Aumento complessivo:227 milioni.

Una nota sottolinea che dall’arrivo di Obama al 1600 di Pennsylvania Avenue nessun compenso è stato aumentato. Vale, si capisce, anche per il presidente . Il cui stipendio, fissato per legge , è di 400.000 dollari annui pari a 275.000 euro. Circa la metà di quanto guadagna , tra un incarico e l’altro , il capo gabinetto di Giulio Tremonti, Vincenzo Fortunato.

Il nuovo ente assolutamente “utilissimo” tra i tantissimi enti inutili, è stato una pensata della presidenza del consiglio. Missione distribuire soldi ogni anno ai paesi del Veneto e della Lombardia che stanno a ridosso del confine del Trentino Alto Adige. Così da far loro dimenticare quella fastidiosa tentazione di indire referendum per andarsene in una delle provincie autonome. Quanti soldi? Ottanta milioni di euro. Pari al totale degli incassi di tutti i musei , tutti i siti archeologici, tutte le ville storiche , tutti i monumenti italiani messi insieme. Insomma un pacco di soldi. Affidati nel gennaio 2011 in rappresentanza a chi? Ad Aldo Brancher, che dopo essere stato condannato in primo grado e in appello a due anni per ricettazione e appropriazione indebita per le vicende della scalata di Antonveneta, stava per subire la condanna definitiva in cassazione. Una specie di risarcimento di Berlusconi all’amico..

Per non dire di Nicole Minetti, la disinibita signorina “di madrelingua inglese” che gestiva le ragazze ai festini del cavaliere ed è stata premiata lo stesso anno da Silvio Berlusconi con un seggio al Pirellone. Busta paga 156.000 euro netti all’anno. Un premio che lei stessa, in una telefonata registrata spiega a Barbara Faggioli così “A lui gli fa comodo mettere te e me in parlamento perché dice “ bene me le sono levate dai coglioni, lo stipendio lo paga lo stato””

E’ proprio nelle regioni che si annidano gli sprechi più insensati. Vedi lo scandalo dei gruppi composti da una sola persona.

Si pensi allo scandalo delle municipalizzate romane: aziende dai conti ridotti in poltiglia, investe nell’autunno 2010 dalle polemiche su 854 assunzioni di mogli, ex picchiatori neri, parenti, fidanzati, amici, ex terroristi e cubiste dai tacchi a spillo.

Vi siete mai chiesti perché le assicurazioni auto sono così care? Pochi lo sanno, ma le provincie si finanziano fra l’altro con un imposta del 12,5% sulle Rc Auto. E il decreto sul federalismo fiscale entrato in vigore il 27 maggio 2011, fortemente voluto dalla lega, ha fatto loro un altro regalino: la possibilità di alzare l’aliquota  fino al 16%.

“I partiti di oggi” accusava l’allora  segretario del Pci” sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani ergenti oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovano la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un boss e dei sotto boss”

Il prezzo di tanti reucci, principi e ducetti decisi a ingraziarsi la plebe non ce lo possiamo permettere. Come ricorda nella sua ultima requisitoria il procuratore generale siciliano della corte dei conti, Giovanni Coppola, una certa deriva politica disperde enormi quantità di denaro in miglia glia di gocce clientelari. Ogni goccia è solo una goccia “ ma in definitiva il mare è formato da tante gocce d’acqua”. E noi non vogliamo annegarci

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