giovedì 6 marzo 2014

La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth-Racconto

Una sera di primavera dell’anno 1934 un signore di età matura scese gli scalini di pietra che da uno dei ponti della Senna conducono alle rive del fiume. Là sono soliti dormire, o meglio accamparsi,  i vagabondi di Parigi, cosa nota quasi a tutti, ma che pur merita ricordare in questa occasione.

Ovviamente duecento franchi sono meglio di venti, ma sono un uomo di parola. Sembra che lei non riesca neanche a vedermi".

"Ecco quel che sono veramente: cattivo, sbronzo, ma in gamba"

Ordinò un pernod con la sicurezza di chi sa di avere del denaro in tasca, e lo bevve con la sicurezza di uno che già ne ha bevuti molti nella sua vita. Ne bevve ancora un altro e un terzo, aggiungendo sempre meno acqua nel suo bicchiere.

La notte si apriva dinnanzi a loro come un deserto troppo luminoso. E non sapevano più cosa farsene l’uno dell’altro, dopo aver con leggerezza dissipato l’esperienza essenziale che è data a un uomo e a una donna. Così decisero per quella che è la risorsa degli uomini del nostro tempo quando non sanno che cosa fare: andare al cinema.

A questo punto Andreas esclama:”Vedi! E’ un segno di Dio. Ora attraverso la piazza e pago finalmente il mio debito!”
“Ma hai ancora tempo per farlo fino a che termina la messa” replicò Woitech. “ Che bisogna hai della messa? Tanto durante la messa non puoi restituire il denaro. Dopo andrai in sagrestia,e nel frattempo beviamo!”

Il nostro povero Andreas viene portato dunque in sagrestia, e purtroppo non riesce più a parlare, fa solo un gesto come per toccarsi nella tasca sinistra interna della giacca, dove è il denaro che deve alla piccola creditrice, e dice “Signorina Teresa!”, dà il suo ultimo sospiro e muore.
Conceda Dio a tutti noi, a noi bevitori, una morte così lieve e bella!

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