sabato 2 maggio 2020

Contro l’Europa di Ida Magli



Contro l’Europa di Ida Magli

L’unione Europea avrebbe significato comunque la fine dell’Unità D’Italia-avevo cercato di spiegargli- e nella costituzione non soltanto non è previsto nessun parlamento e nessuna bandiera sovra-nazionale, ma addirittura in tutto il suo testo non esiste la parola “Europa”. Il presidente mi rispose con una lettera gentile e benevola, ma: “L’Unione Europea è ormai nel sangue degli Italiani”, per cui in concreto nient’altro vale.

Lì in ammirazione davanti al modellino del volante, cercai di spiegargli meglio l’inevitabile debolezza dell’euro e la follia di voler aumentare la competività redendo, uguali e dunque rigide, le condizioni del lavoro e del mercato in tutta Europa.

Storia comune? Destino comune? Povero Heidegger, che ha usato la bellissima immagine della “comunanza di destino” per indicare l’appartenenza di un gruppo ad una stessa terra, ad una stessa lingua,ad un costume, ad un pensiero, ad una forma ad un dirittto, ad una religione, a degli eroi insomma a quella sintesi creatrice che è la cultura! Dunque addio Roma, addio Grecia, addio Fidia, addio Sofocle, addio Orazio, addio Cicerone, addio Tacito, addio Rinascimento, addio illuminismo, addio Dante, addio Shakespeare, addio Mozart, addio Schumann, addio Vivaldi, addio Verdi, addio Bellini,addio Galileo, addio Leonardo...Tutto questo è totalmente folle, talmente assurdo che non possiamo far altro che continuare a ripetere che non capiamo. Non capiamo e non sappiamo perché l’Occidente abbia deciso di suicidarsi ; o meglio perché i governanti dell’occidente abbiano deciso di ucciderlo.

Si è proprio questo il nuovo modo di concepire la costituzione. I cosiddetti diritti fondamentali non rappresentano un limite al potere dei governanti dai quali i cittadini dipendono in tutto, e le cui leggi definiscono , nel momento stesso in cui lo concedono, il diritto dei cittadini ad esistere e in quale modo esistere.

Con una sola differenza : il cipiglio non li ingannava tanto quanto li inganna il sorriso. Il sorriso riassume infatti e rende manifesto il nuovo modo di governare il mondo, quello stesso che ha portato a progettare l’UNione Europea: obbligare i popoli a realizzare i disegni dei potenti per amore. Ma quest’obbligo non è meno violento ed autoritario di quello che spingeva i popoli all’azione in base all’Odio proprio perché si fonda su presupposti privi di realtà e funzionai soltanto a chi esercita il potere. D’altra parte si tratta della stessa strategia che per duemila anni ha usato la chiesa Cattolica : Dio è amore, il potere è Amore.

I capi degli stati che hanno progettato l’Unione se lo possono permettere soltanto a livello di giudizio teorico, coniando il termine concettuale, ma il risultato sul piano dei significati e dell’azione non cambia. E’ il meccanismo che sostiene tutte le odierne operazioni di potere e nelle quali si muove l’Europa: ottenere gli scopi con il minimo sforzo, senza spargere sangue visibile, piegando i riottosi con illimitate dosi di buonista e scherzosa superiorità e indifferenza.

Italia. I suoi politici si sono sempre comportati e si comportano di volta in volta a seconda degli interessi di potere contingente e pertanto sono considerati da tutti come inaffidabili (soltanto i cittadini che li votano continuano a sperare che non sia così).

L’impressione globale che si trae dalla lettura del trattato è quella di incredibile stupore. Sembra di trovarsi di fronte ad un progetto del libro dei sogni. Ideato e scritto, tuttavia con la dura concretissima e astuta abilità professionale di economisti, banchieri e sindacalisti comunisti (molto simili a quelli italiani). Il principio inespresso ( ma a volte anche espresso)che lo sorregge è ben chiaro: si decide a tavolino quali risultati si vogliono raggiungere; questi risultati sono sicuramente buoni in quanto stabiliti da coloro che governano. L’altro principio inespresso, e questo perché addirittura è dato per scontato, è che i programmi decisi a tavolino dai governanti si realizzeranno con certezza in quanto i popoli sono oggetti passivi delle decisioni prese e non ci si aspetta da loro nessuna reazione se non l’obbedienza, la conformità anzi, più totale.

La cittadinanza è il risultato di un lungo processo storico, il riconoscimento di una appartenenza che si forma col passare del tempo, psicologicamente, emotivamente, linguisticamente, territorialmente nella coscienza dell’individuo. Ma per questi nuovi cittadini sarà impossibile perfino percepire il trauma del passaggio ad una nuova appartenenza visto che quella di arrivo non esiste. Dirsi “Europeo” è ben difficile senza potersi aggrappare né alla lingua corrispondente, né ad un territorio che abbia un confine riconoscibile almeno nella propria mente.

La ricchezza dell’Europa è, al contrario proprio quella di possedere al suo interno, formatesi durante un lunghissimo processo storico, in base a scambi, conflitti, invasioni, rivoluzioni, espressioni artistiche diversissime fra loro. Se c’è una prova che l’omologazione uccide le intelligenze questa la si può trovare proprio nella ricchezza creativa della parte occidentale dell’Europa in confronto all’immobilità degli stati d’Oriente , dell’Africa, dell’Asia durante tutto il medioevo. L’occidente è attraversato da continui cambiamenti anche perché i suoi popoli non si sono mai dati pace nella ricerca della propria identità.

E’ in base alla non omologzione , alla libertà della non omologazione, attraverso e malgrado intensissimi scambi, che siamo in grado di riconoscere l’apporto della classicità greca al ripensamento e al tempo stesso all’assoluta novità del rinascimento; l’apporto del concetto romano di persona a tutto l’itinerario , prima cristiano e poi illuministico, verso la soggettività e l’uguaglianza di ogni singolo uomo; l’apporto del cristianesimo nella diversità assoluta dell’arte circestense da quella barocca.

Insomma la ricchezza dell’Europa , è il possesso di straordinarie diversità, ognuna delle quali unica e universale. Sono gli indirizzi comuni decretati dal trattato che ne segnano la morte.

Ma laddove esiste l’islamismo, la democrazia è impossibile, in quanto appunto il modello islamico è fermo ad una società antica nella quale non esisteva il concetto su cui si fonda la democrazia: l’uguaglianza dei soggetti. Né si può pretendere di far saltare ai popoli il lunghissimo percorso e travagliato processo storico che ha portato l’Occidente ad elaborare un valore metafisico come quello dell’autonomia della persona.

Non è necessaria la psicoanalisi per sapere quanto sia ambivalente e alla fine negativo il sentimento che suscita un salvatore. E’ il destino degli americani in tutto il mondo. Ed è proprio quello che ingenuamente essi non riescono a capire: perché i salvati non nutrono per loro nessuna gratitudine . D’altra parte , la loro forza, la loro ricchezza, quanto più sovrastano gli altri, quanto più le mettono a disposizione dei più deboli, tanto più debbono essere disprezzate, ridimensionate sotto altre forme. Soltanto l’Inghilterra forse sfugge a questo meccanismo, psicologico perché pur chiedendo aiuto all’America, lo ha fatto sempre in qualche modo alla pari, da fratello a fratello, o da madre a figlio, ed anzi la sua immagine si rafforza unificandosi a quella dell’America.

L’Occidente si sofferma spesso a domandarsi come mai i dinosauri si siano estinti. Ma sarebbe molto più utile che si soffermasse a domandarsi come mai si sia estinto l’Antico Egitto, come abbiano potuto sparire gli Etruschi, come abbiano fatto a disintegrarsi di colpo gli Atzechi, i Maya. Non sono state le conquiste degli eserciti nemici, perché queste non riescono ma di per sé, neanche con gli stermini di massa, a distruggere una civiltà. E’ stata la perdita di senso che la conquista ha comportato, così come è successo al popolo romano quando vi si è inserito il cristianesimo, pur senza armi. Questo dunque, è il punto. L’operazione fondamentale dell’Unione Europea: l’eliminazione delle differenze, con la omologazione dei popoli, porterà con assoluta certezza al baratro del non-sense. E alla fine della cultura occidentale nella sua forma autentica-quella europea- con l’installazione in Europa di una cultura tribale antica, quella islamica.

L’indifferenza dei governanti americani di fronte al progetto Europeo segnala il fatto che non si sono resi minimamente conto dell’entità della trasformazione , del mondo che questo comporta. E che rimarranno soli nell’occidentalismo di fronte a popoli giovani, aggressivi, privi della debolezza forza intrinseca dell’occidentalismo, ossia il dubbio. E’ il dubbio che ha fatto scattare la liberazione dal sacro, che ha permesso la teorizzazione dell’uguaglianza dei soggetto, l’universalità dei diritti umani, la democrazia, la scienza. Quando il rettore della moschea di Parigi afferma: “anche noi siamo Europa” partecipa (ovviamente senza saperlo) a quella fondamentale falsificazione dei modelli culturali che è stata posta alla base dell’Unione Europea: fingere che l’Unione nasca nel segno dell’occidentalismo mentre in realtà, annullando le differenze, lo annienta.




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