venerdì 7 giugno 2019

Perchè non posso più dirmi "Nietzsciano" e sul perchè Dio dobbiamo far finta che è vivo.

Una sera di 4 o 5 anni fa uscì, con un amico per Volterra e ci incontrammo con amiche di una amica, tutte professoresse dell locale liceo, per far serata. In particolare su una ragazza concentrai le mie attenzioni, sia per la bellezza che per la materia. Era una professoressa di filosofia. Da bravo studente gli illustrai tutte le mie conoscenze su Nietzsche, ormai ho letto molti dei suoi libri e conosco bene sia la biografia,che la sua filosofia e iniziai la mia bella dissertazione su nascita della tragedia, spirito dionisiaco e apollineo, cammello, leone che ride e fanciullo. Sai con Nietzsche si fa sempre colpo. Ad un certo punto lei mi guarda, alza gli occhi e mi dice "Nietzsche,è il principale colpevole delle aberrazioni dell'uomo nel novecento; nazismo, fascismo, comunismo, nascono tutti dall'uomo che non ha più nessun limite". Ecco, fu come se un gigante si fosse alzato in piedi e mi avesse dato un sonoro schiaffo. E il dolore lo sento ancora sulle guance. Era vero; miope, accecato dallo spirito di potenza, non vedevo o negavo cosa era la declinazione nella realtà della filosofia di Nietzsche. Un uomo senza limiti, si era trasformato in un uomo mostro. Ora siamo tutti consapevoli che Dio è morto; ma vedere chi banchetta sul suo cadavere sostituendosi al suo posto, mi genera più disappunto di chi con il DAE prova a rianimarlo. Non rinnego Nietzsche, perchè in fondo Firedrich era solo l'araldo di ciò che già da tempo nella storia, nella filosofia e nella letteratura, bolliva in pentola e la sua grandezza è, e rimane, essersi fatto primo auditore e portavoce del nuovo che avanza ma se mi devo far ambasciatore, riporto il rumore dello schiaffo ricevuto. Dio è morto, ma non lo abbiamo sostituito con qualcosa di meglio; non so, se a questo punto,sarebbe stato meglio, far finta che fosse ancora vivo e rinchiudere Nietzsche in un manicomio.

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