Libro scritto nel 1962, fa nascere una prima coscienza ambientale sull’uso dei pesticidi negli anni 50. In particolare si focalizza sugli effetti dei “nuovi” pesticidi chimici: dieldrina, l’esaclorobenzene, l’edrina, il ddt para-diclorodifeniltricloroetano. Questi usati indiscriminatamente e con molta faciloneria, si accumulano sui tessuti adiposi e danneggiano animali, uomini e uccelli dove sono sparsi. Questa consapevolezza di tossicità negli anni 60 è totalmente assente e già prevedendo un futuro di problemi, suggerisce approcci più naturali come incrementare la popolazione dei predatori naturali, o le malattie endemiche delle specie di insetti che si vuole eliminare. Va letto per prendere coscienza di quanto facilmente tendiamo ad avvelenarci e come già dagli anni 60 la strapotere di una lobby chimica era predominante sulla debolezza e incosistenza degli organi di controllo. Dal libro nacque il movimento ambientalista ,sia negli USA che in Italia. 65 anni dopo siamo consapevole del rischio dei pesticidi e come controllarli, questo libro è stato il primo passo.

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