domenica 3 aprile 2016

LA RAGAZZA DAI CAPELLI STRANI di David Foster Wallace


Julie ha detto a Faye che lei è convinta che due persone innamorate attraversino tre fasi distinte prima di arrivare a conoscersi davvero. All’inizio si raccontano aneddoti e gusti personali. Poi ciascuno dei due dice all’altro in che cosa credo. E poi ciascuno osserva la relazione che c’è fra quello in cui l’altro ha detto di credere e quello che in effetti fa.
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Faye ai accende una sigaretta nel vento “e’ solo che non mi è mai piaciuta. E’ un modo di girare intorno alle cose. Anche quando mi piace, non è altro che una maniera molto obliqua di dire l’ovvio, almeno così mi pare.” Julie sorride. Ha una fessura fra gli incisvi. “Olè” dice. “ Ma considera che pochi, pochissimi di noi sono in grado di affrontare l’ovvio”.
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“Ricordatevi signore”, dice l’assistente di Merv dalla finestra.” O siete parte della soluzione, o siete parte del precipitato”.
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Los Angeles a mezzogiorno, oggi, nel 1987, è davvero bollente. Un postino in bermuda da postino e calzettoni di lana al ginocchio sta seduto a consumare il pranzo dentro le viscere nere di una buca delle lettere aperta. L’aria scintilla sopra l’asfalto come carburante. A cavallo di ogni faccia in circolazione c’è un paio di occhiali da sole.
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Tutte lavorate insieme nello stesso settore, piccolo ma dal potere terrificante. E’ una piccola comunità, minuscola e sordida e claustrofobica, dove nessuno può sfuggire alle zappe che si è dato sui piedi. Sprofondi nella confusione.
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Stava componendo un viso accuratamente disinvolto, restringendo le opzioni dio saluto verso un “Salve” che conteneva già un riconoscimento della distanza dall’altro e una serena disponibilità a conservarla.
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"Ha manifestato l'opinione che i punk fossero bambini nati in un posticino minuscolo, senza finestre, e inoltre chiuso su ogni lato da pareti di cemento e metallo, spesso devastati da graffiti, e che da adulti stessero cercando di aprirsi un varco fra quelli pareti. Stavano cercando di muoversi rapidamente lungo l'estremità sottilissima di qualcosa, e riuscivano nell'impresa solo a patto di fregarsene se cadevano o meno oltre quell'estremità. Cacio ha dichiarato che tutti i membri della mia combriccola di punk sentivano di non avere nulla e di non poter mai avere nulla perciò trasformavano il nulla in tutto. D'altra parte Cacio ha dichiarato che io ero un Cucciolo Rabbioso che aveva già tutto, quindi avrebbe voluto domandarmi come mai avevo scambiato il mio bel tutto con un bel niente."
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"Si, be', c'era qualcosa di animalesco in Johnson, no? Per me lui in un certo senso era la conferma perfetta dell'animalità degli esseri umani. Tutto il tempo che ha passato sulla scena pubblica mi sembrava una conferma di fronte all'intero paese del fatto che gli uomini non sono altro che animali tristi ed astuti" 
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“Lyndon Baines Johnson non si spiega mai. E’ una regola personale che mi è tornata di grande utilità. Non dare mai tante spiegazioni. La gente non si fida di quelli che danno tante spiegazioni”
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“Noi gli abbiamo reso la vita troppo facile, ragazzo mio. Noi, intendo i loro papà. Uomini con cui sono cresciuto quando ero giovane. E questi giovani di oggi sono incazzati. Non hanno mai dovuto provare nessuna specie di angoscia, di dolore o di sofferenza degni di questo nome, neanche una volta in vita loro . Non conoscono la grande depressione e non conoscono la desolazione.” Mi guardò. “ Secondo te questo è un bene?”
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Vedo degli animai che hanno bisogno di soffrire, gente che ha bisogno di un po’ di sofferenza per essere americana dentro, ragazzo; e se non gliela diamo un po’ di sofferenza se la vanno a cercare da soli.
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“David, Lyndon dice sempre che per quanti sforzi faccia non riesce a capire perché le nuove generazioni come la tua vedano tutto quello che c’è di importante al mondo in termini d’amore. Come se potesse spiegare sentimenti che durano anni e anni, quella parola” Vidi l’ombra di Kunter, e di qualcun altro, passare all’ingresso alla cucina. Mi alzai. Lei disse” L’amore è soltanto una parola. Congiunge cose che sono separate. Io e Lynodon, anche se tu non sarai d’accordo, siamo d’accordo sul fatto che quello che c’è fra noi non si può chiamare propriamente amore. Perché abbiamo smesso molto tempo fa di essere abbastanza separati perché ci sia un amore a coprire una distanza. Lydon dice che non vede l’ora che arrivi il giorno in cui amore e giustizia e ingiustizia e responsabilità, il giorno in cui voi giovani d’America, dice, capirete che quelle parole non sono altro che maniere di affrontare la distanza”
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In superficie Nunn guarì, ma qualcosa dentro rimase sottosopra….”A Chuck Junior gli venne paura di se stessso”. Mai avuto paura di voi stessi? Fa parecchio male.
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Non è questione di essere schifiltosi, non c’entra niente col fatto, già notato da qualcuno,che baciare una persona significa in fondo succhiare un lungo tubo l’altra estremità del quale è piena di escrementi. Per me è una questione di stupidità. Mi sento stupido. Io e la ragazza siamo vicinissimi; il bacio ci contorce la bocca; ci vanno di mezzo i nasi, si piegano; è come se ci facessimo delle smorfie.
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Forse a questo punto potremmo semplicemente ammettere insieme che se uno usa un’altra persona soltanto come puro ricettacolo per i propri organi, fluidi ed emozioni, se uno non la considera mai qualcosa di superiore e indipendente rispetto ai sentimenti e alle qualità che è disposto a proiettare su di lei da una certa distanza, poi è sbagliato fare marcia indietro e dipendere dai suoi sentimenti per una qualunque parte significativa del proprio senso di benessere. Bruce perché non ammettere semplicemente che quello che ti tormenta tanto è che lei ha dato segni inequivocabili di possedere una vita emotiva con caratteristiche che tu ignoravi, che lei è diversa, puramente diversa da qualunque cosa in cui tu potevi aver deciso di trasformarla. In breve che lei è una persona Bruce.
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I giorni passano e i miei zii sono sempre di una gentilezza impeccabile, ma stare nel Maine diventa stare per l’ennesima volta da una parte, invece che da un’altra parte.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Credo, inginocchiato dietro alla cucina, con mia zia, che si accovaccia a posarmi una mano sulla spalla,che mi faccia paura assolutamente tutto ciò che esiste.

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