giovedì 2 maggio 2013

Il Dio di dentro e il Dio di fuori...Luigi Pirandello


Al tempo che conducevo a spasso Bibì, la cagnolina di mia moglie, le chiese di Richieri erano a mia disposizione.
Bibì a tutti i costi ci voleva entrare.
Alle mie sgridate, s'acculava , alzava e scoteva una delle due zampine davanti, starnutiva, poi con un'orecchia sù e l'altra giù stava a guardarmi proprio con l'aria di credere che non era possibile , non era possibile che a una cagnolina bellina come lei non fosse lecito entrare in chiesa. Se non ci stava nessuno!
i sta il più rispettabile dei sentimenti umani. Tu non puoi intendere queste cose , perchè sei per tua fortuna una cagnolina e non un uomo. Gli uomini, vedi? Hanno bisogno di fabbricare una casa anche ai loro sentimenti: se li voglioni vedere anche fuori, toccarli e costruiscono loro una casa>
A me era sempre bastato finora averla dentro, a mio modo, il sentimento di Dio. Per rispetto a quello che ne avevano gli altri , avevo sempre impedito a Bibì di entrare in chiesa; ma non c'entravo nemmeno io. Mi tenevo il mio sentimento e cercavo di seguirlo stando in piedi, anzichè andarmi a inginocchiare nella casa che gli altri gli avevano costruito.
Quel punto vivo che s'era  sentito ferire in me quando mia moglie aveva riso nel sentirmi che non volevo più mi si tenesse in conto d’usurajo a Richieri, era Dio senza dubbio: Dio che s’era sentito ferire in me, Dio che in me non poteva più tollerare che gli altri a Richieri mi tenessero in conto d’usurajo.
Ma se fossi andato a dire così a Quantorzo o a Firbo e agli altri socii della banca, avrei dato loro certamente un’altra prova della mia pazzia.
Bisognava invece che il Dio di dentro, questo Dio che in me sarebbe a tutti ormai apparso pazzo, andasse quanto più contritamente gli fosse possibile a far visita e a chedere ajuto e protezione al saggissimo Dio di fuori, a quello che aveva la casa e i suoi fedelissimi e zelantissimi servitori e tutti i suoi poteri sapientemente e magnificamente costituiti nel  mondo per farsi amare e temere.
A questo Dio non c’era pericolo che Firbo o Quantorzo s’attentassero a dare del pazzo.
Vintangelo Moscarda, Uno,nessuno e centomila di Luigi Pirandello

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