Al tempo in cui non c’erano ancora le navi a vapore, o perlomeno
allora più frequentemente che ai nostri giorni, chi se ne andasse a zonzo lungo
le banchine di un qualsiasi porto di mare importante si sarebbe di quando in
quando trovato attratto d’improvviso da un gruppo di marinai color del bronzo,
equipaggio di navi da guerra o marinai di mercantili in abiti da festa, a terra
in libera uscita. In certi occasioni affiancavano , o piuttosto a mo’ di
guardia del corpo davvero circondavano, qualche figura superiore della loro
stessa categoria , che si muoveva insieme a loro come Aldebaran tra le luci minori
della sua costellazione. Quell’insigne oggetto era il Bel Marinaio dei tempi
meno prosaici sia delle flotte militari che di quelle mercantili. Senza una
traccia percettibile di vanagloria di sé, anzi con la noncurante disinvoltura
della regalità naturale, sembrava accettare lo spontaneo omaggio dei suoi
commilitoni di bordo.
Malgrado nell’ora del pericolo o della furia degli elementi
fosse tutto quanto un marinaio dovrebbe essere , tuttavia sotto l’impulso
improvviso di una forte emozione la sua voce , altrimenti singolarmente musicale
, come a esprimere l’armonia interiore, era soggetta a sviluppare un’esitazione
organica, di fatto più o meno una sorta di balbettio se non peggio. In questo
particolare Billy rappresentava un sorprendente esempio di come il malizioso intruso,
l’invidioso guastafeste dell’EDEN, ancora metta più o meno il proprio zampino
in ogni spedizione di uomini consegnata sul pianeta terra. In ogni caso, in un
modo o nell’altro si assicura di infilare il suo biglietto da visita, quanto
basta a ricordarci –qui c’è anche opera mia.
Perché ormai quando i due si incontravano gli si accendeva
sul volto una specie di sguardo canzonatorio, ma solo per un momento e
rimpiazzato talvolta da una mendicante espressione interrogativa sul quel che alla
fine sarebbe capitato a un’indole come quella , caduta in un mondo non privo di
tagliole e contro cui le sottigliezze , il puro coraggio senza esperienza e
tatto, e senza la difesa di una briciola di cattiveria, serve a ben poco; un
mondo dove , durante una situazione critica dal punto di vista morale, tutta l’innocenza
di cui un uomo è capace non sempre aguzza le facoltà o illumina la volontà.
Un’insolita prudenza va di pari passo con la depravazione
più sottile, poiché questa ha molto da nascondere. E nel caso di un’ingiuria anche solo sospettata la sua segretezza la
tiene lontano volontariamente da un eventuale chiarimento e dal disinganno; e ,
non senza riluttanza , si reagisce in base a congetture non meno che in base a
certezze. E la rappresagli rischia di essere atrocemente sproporzionata alla
presunta offesa; perché quando mai in qualcuno la vendetta si è dimostrata
nelle sue estorsioni qualcosa di diverso da uno sfrenato usuraio?
Una lunga esperienza aveva verosimilmente condotto questo
vecchio a quella amara prudenza che non interferisce mai in alcunché e non dà
mai consiglio.
Eppure l’assoluta innocenza di un bambino non è altro che
vuota ignoranza, e l’innocenza più o meno declina mano a mano che l’intelligenza
cresce.
Ma l’aria franca e l’occasionale parola buona venivano prese
per quello che pretendevano di essere, dato che il giovane marinaio non aveva
ancora sentito parlare dell’”uomo di
parole troppo cortesi”.
Sta di fatto che l’innocenza gli faceva da paraocchi.
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