In un mondo che ha perso i suoi riferimenti familiari strutturati antropologicamente dalla religione, il libro delinea l'inevitabile declino dell'occidente preda ormai di una furia nichilista che fa del narcisismo individuale il suo punto di appoggio . Crollato, il classismo, la necessità del sapere, la dignità del fare, la responsabilità dell'individuo; in un mondo diviso fra buoni e cattivi del calvinismo e del protestantesimo l'uomo occidentale anglosassone cade nella sua struttura primigenia di famiglia atomizzata che si dissolve in un individuo senza un fine comunitario. Ci troviamo quindi classi politiche autoreferenziali, che si legittimano solo nell'essere parte di un villaggio di privilegiati in cui contano non le qualità, ma l'appartenenza allo stesso. Guerre combattute da avvocati, in cui contano invece le munizioni prodotte. Una società così nichilista amante del super io, che fa del falso la sua fede; affermare che i generi sono infiniti, che l'Iraq aveva armi di distruzione di massa, diventa la normalità. Società che si scollano: élite contro il popolo, popolo contro le élite, in cui vince solo la minoranza più protetta del mondo occidentale, i ricchi e i super ricchi. Trasformando le nostre democrazie in oligarchie liberali che fanno gli interessi della classe che li mantiene nel loro stato di privilegio. Si assiste quindi a un fenomeno di atomizzazione sociale, di polverizzazione di identità, che interessa tutti i livelli della società. Governiamo il vuoto, di società che sono tenute insieme dal nulla. L'autore poi non lascia spazio alla speranza nemmeno per l'Europa governata da personaggi senza qualità e senza valori o ideologie di spessore, se non neo liberali. Delinea poi il quadro di un paese allo sfascio: l'America governata da una élite del villaggio privilegiato quale è Washington e un popolo preda delle dipendenze, con un'economia fatta di carta con vantaggio e croce del Dollaro moneta di scambio internazionale, che impedisce qualsiasi speranza di reindustrializzazione Un paese con il doppio degli abitanti della Russia che produce la metà degli specializzati in materie scientifiche tecniche. Un piano inclinato inevitabile con un mondo che aspetta solo la caduta della protervia occidentale che vede nella comunitaria e sovrana Russia il suo alfiere.
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