In un mondo che ha perso i suoi riferimenti familiari strutturati antropologicamente dalla religione, il libro delinea l'inevitabile declino dell'occidente preda ormai di una furia nichilista che fa del narcisismo individuale il suo punto di appoggio . Crollato, il classismo, la necessità del sapere, la dignità del fare, la responsabilità dell'individuo; in un mondo diviso fra buoni e cattivi del calvinismo e del protestantesimo l'uomo occidentale anglosassone cade nella sua struttura primigenia di famiglia atomizzata che si dissolve in un individuo senza un fine comunitario. Ci troviamo quindi classi politiche autoreferenziali, che si legittimano solo nell'essere parte di un villaggio di privilegiati in cui contano non le qualità, ma l'appartenenza allo stesso. Guerre combattute da avvocati, in cui contano invece le munizioni prodotte. Una società così nichilista amante del super io, che fa del falso la sua fede; affermare che i generi sono infiniti, che l'Iraq aveva armi di distruzione di massa, diventa la normalità. Società che si scollano: élite contro il popolo, popolo contro le élite, in cui vince solo la minoranza più protetta del mondo occidentale, i ricchi e i super ricchi. Trasformando le nostre democrazie in oligarchie liberali che fanno gli interessi della classe che li mantiene nel loro stato di privilegio. Si assiste quindi a un fenomeno di atomizzazione sociale, di polverizzazione di identità, che interessa tutti i livelli della società. Governiamo il vuoto, di società che sono tenute insieme dal nulla. L'autore poi non lascia spazio alla speranza nemmeno per l'Europa governata da personaggi senza qualità e senza valori o ideologie di spessore, se non neo liberali. Delinea poi il quadro di un paese allo sfascio: l'America governata da una élite del villaggio privilegiato quale è Washington e un popolo preda delle dipendenze, con un'economia fatta di carta con vantaggio e croce del Dollaro moneta di scambio internazionale, che impedisce qualsiasi speranza di reindustrializzazione Un paese con il doppio degli abitanti della Russia che produce la metà degli specializzati in materie scientifiche tecniche. Un piano inclinato inevitabile con un mondo che aspetta solo la caduta della protervia occidentale che vede nella comunitaria e sovrana Russia il suo alfiere.
martedì 25 febbraio 2025
mercoledì 12 febbraio 2025
Alessandro Barbero-La Battaglia, storia di Waterloo
Bel libro di Barbero, che racconta il confronto finale fra Napoleone e Wellington. Il libro parte senza preamboli, con il giorno prima della battaglia,in cui Napoleone sa bene che deve sconfiggere gli eserciti alleati comandati dall’inglese, prima che si riuniscono ai Prussiani. Punto il tutto per tutto nella rottura del fronte Inglese, lavorando prima sui punti strategici il castello di Hougoumont che non prenderà mai e la Fattoria di La Haye Sainte, che alla fine prende. Ma i quadrati Inglesi tengono botta e sfiancano l’assalto finale anche della vecchia guardia, composta dai più tosti dell’esercito imperiale. Bel libro perché la battaglia è intrecciata con le memorie degli uomini che la combattono che la maestria di Barbero fonde in un puzzle di vite,eventi, strategie,battaglioni,Ussari, Principi, Generali, Corazzieri uomini,cavalli e cannoni in un turbinio di caos e coraggio, che iniziato a leggere diventa impossibile fermare. Se lì in ansia per tutta la battaglia, perché le sorti della stessa sono sempre appese ad un filo. Racconta poi la disfatta di Napoleone, chiusa poi con le parole di Wellington “Spero di non vedere più un’altra battaglia; questa è stata troppo scioccate. E’ troppo vedere uomini così valorosi, così degni, degli uni degli altri, che si tagliano a pezzi in quel modo”
domenica 9 febbraio 2025
Paolo Rumiz-Verranno Di Notte
Il libro racconta una notte insonne dell'autore, tormentata dall'avanzare delle destre e della disumanità in Europa. Viaggia nei sobborghi e nella sua biografia con colloqui immaginari con le sue innumerevoli conoscenze, ci espone il declino di un continente che ha perso la sua anima di pace. Lucida fotografia della situazione attuale, però ne accenna solo in minima parte, le cause. Un prezioso supporto per sintetizzare la mancanza di una linea di coerenza con il suo passato e di una leadership nell'attuale Europa, che sa solo di insipidezza.
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