Macbeth è il canto del cigno "dell'umanografia" di Shakespeare. Giulietta e Romeo sono due adolescenti ansiogeni, Amleto un cronico incapace, Riccardo III sembra condannato dalla propria forma e quindi senza sostanza, se non fosse stato storpio e gobbo dovremmo credere che sarebbe stato buono. Macbeth, no Macbeth è il miglior guerriero e barone del Re, Macbeth è il più fedele, Macbeth è il più amato, Machebth è il più buono. Ma un giorno Macbeth vede 3 streghe che lo chiamano nella nebbia, è l'illusione di un destino; " salve Machbeth, tu che sarai Re". Da lì Macbeth è preda del proprio fato, uccide il Re ne prende il posto e diventa un perfido tiranno. Il destino che gli stravolge l'esistenza lo beffa: Machbeth non sarà mai sconfitto finchè la foresta di Birnam non sarebbe scesa su Dunsinane e un uomo non nato da donna l'avesse affrontato. Machbeth affronta tutti con queste due incrollabili certezze, finchè il bosco di Birman in cenere scende su Dunsinane e un uomo nato da donna morta non lo affronta. E' il climax, il destino si rileva per quello che è cinico e beffardo, e tutte le atrocità che ha commesso spianano la strada al regno del figlio di un suo rivale. Ma Machbeth non si arrende, affronta MacDuff in barba al destino e muore lanciandosi sulla spada del nemico. C'è tutto in questa tragedia della tragicomica vicenda umana; l'ambizione, l'amore,il richiamo del destino e le sue beffe. E lì in mezzo la marionetta Macbeth che diventa protagonista perchè con coraggio sferza la balorda trama della sua storia. Un ultima postilla, non credete alle streghe; alle promesse che vi chiamano nella nebbia, il vostro destino non lo scrivete voi e non vi basterà essere i migliori o più forti, il vostro destino vi aspetta fra le fiamme delle vostre certezze.
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