Le religioni esistono perché le persone preferiscono una
risposta sbagliata che all’assenza di risposta”
Gentili Twetter in risposta alle vostre affermazioni,
secondo cui sarei stata troppo precoce come undicenne, vi prego di riconoscere
un dato di fatto: le persone non cambiano con il tempo. Gli anziani in realtà,
sono monelli invecchiati. E viceversa i giovani non sono che vegliardi
immaturi. Certo, siamo in grado di
sviluppare alcune abilità, di avere profonde illuminazioni nell’arco di una
vita, ma perlopiù uno a ottantacinque anni è la stessa persona di quando ne
aveva cinque. Questa…questa è la prova dell’immortalità della vostra anima.
E’ sufficiente un unico significativo successo per fondare
la reputazione di uno scriba in erba. Al prediletto di mia nonna, Jack London,
era bastato sporcarsi le mani per sei mesi nelle cittadine della corsa all’oro
del Klondike. Nel caso del signor Darwin l’episodio cruciale nelle isole
Galapagos era durato al massimo quattro mesi. Entrambi gli autori erano partiti
all’avventura sull’onda della rassegnazione: London non era riuscito a trovarsi
un impiego remunerativo a San Francisco; Darwin aveva abbandonato gli studi al
college, senza ottenere la laurea in teologia. Entrambi erano tornati alla loro
vita ordinaria in età ancora giovanile, ma fino alla morte avevano tratto
ispirazione dalle loro brevi avventure.
Chi ha una felice vita domestica non si imbarca per
andarsene in Alaska o alle Galapagos. Non si congeda dagli amati familiari per
isolarsi in laboratori e studioli. Nessuna persona psicologicamente equilibrata
si esporrebbe ai raggi X, tipo Marie Curie, fino a restarne avvelenata. La
civilizzazione è un processo che i disadattati asociali impongono al resto dell’umanità
comune, tollerante e ancorata ai valori della famiglia. Solo i miserabili, i
falliti, gli emarginati possono starsene chini per giorni e giorni a osservare
le abitudine riproduttive delle salamandre. O a studiare un bollitore del tè. L’avanguardia
in ogni campo , è opera dei solitari, dei senza-amici, degli esclusi. Il
progresso è sempre il prodotto di gente impopolare.
Nel mio cuore avrebbe facilmente spodestato il libro del
Beagle, con quel gusto didattico e ottocentesco del signor Darwin. Nella sua
saga egli descriveva l’esistenza come un’impresa senza appello, una lotta disperata
per resistere e procreare. Non è di grande conforto, di fronte alla morte, chi
ti assicura che tu sei soltanto una difettosa variazione della vita giunta al
termine del suo vicolo cieco evolutivo. Mentre
il libro del Beagle presentava una narrazione fatta di morte e ancora
morte, un interminabile susseguirsi di adattamento e fallimento- in cui tutta
la storia era letteralmente impastata di sperma e sangue- il libro della bibbia
prometteva una vita felice per l’eternità. Sopravvivenza del più adatto contro
sopravvivenza del più buono. Quale autore scegliereste, gentili Tweetter, da leggere prima di addormentarvi.
Ciò che fa dell’autunno una tragedia è la nostra pretesa che
l’estate duri in eterno.
Gentili Tweeter, vi prego di fare attenzione, voialtri
pre-morti: in quanto ex cinici ex caustici ex nichilisti, avete scaratato da
anni ogni forma di fede religiosa. Guai a voi, perché ciò vi espone all’influenza
dei falsi profeti, pronti a ingozzarvi di qualsiasi teologia rimasticata vi
venga proposta.
Intanto, mormorante al mio orecchio, la voce di mia madre
diceva: “ con tutte le sue imposture, il lavoro ingrato e i sogni infranti, il
mondo è pur sempre bello”
“abbiamo portato a termine ciò che Nietzsche aveva incominciato”.
Dice la mia madre fluttante. “Dio doveva essere definitivamente ucciso prima
che potessimo resuscitarlo”. Secondo la dottrina di Leonard, l’umanità da
sempre aspira a un sistema di credenze religiose strutturato, ma come bambini
spaventati e insicuri gli esseri umani nascondono questo loro bisogno dietro
una maschera di sarcasmo e di ironico distacco. Tutti, sosteneva, avrebbero finito
per stancarsi di agire come le divinità di se stessi. Avrebbero voluto far
parte di qualcosa di più grande, si una specie di famiglia capace di accettarli
nonostante i loro peggiori comportamenti. Tale famiglia sarebbe stata quella
dei Burinisti.
Fino a questo momento, almeno. Ed è per questo che Dio ha
eretto un muro invalicabile tra i vivi e
i morti: perché i pre-morti distorcono qualsiasi cosa venga detta loro dai
post-vivi. Che si tratti di Gesù, Maometto o Siddartha, ogni volta che un
morto è tornato a dare qualche piccolo,
banale consiglio, il ricevente vivo ha frainteso dalla prima all’ultima parola.
Scoppiano guerre. Roghi di streghe. Ad esempio, quando Bernadette Soubirous
entrò nelle acque a Lourdes nel 1858, la Vergine Maria si manifestò solo per
dire “ Ehi, non giocare qui bambina. E’ una discarica di rifiuti ospedalieri
tossici”. Peggio ancora nel 1917 quando apparve a quei poveri pastorelli
portoghesi a Fatima, Maria volveva solo dare loro il numero di un biglietto
vincente alla lotteria. Pensa te, le buone intenzioni! Arriva una caritatevole
signora morta che cerca solo di dare una mano, e quei monelli pre-morti di
fanno prendere da una reazione ctrl+alt+esagerata. Insomma, i pre-morti
fraintendono tutto. A questo punto della storia, però, non li si può
rimproverare per essere così spiritualmente affamati da mandar già qualunque
cosa. Sì, gentili Tweeter, noi avremo anche i vaccini antipolio i popcorn a
microonde, ma l’umanesimo secolare funziona solo quando le cose vanno bene. Una
persona in trincea non rivolgerebbe mai una preghiera a Ted Kennedy. Nessuno,in
punto di morte, giungerebbe le mani tra
lacrime di disperazione invocando l’intercessione di Hillary Clinton.
Nessuna finzione sociale, nessun indicatore di status,
nessuna gerarchia a separarli. La folla
invoca il mio nome, grata per la salvezza che crede imminente. Sono felici come
lo è la gente quando brucia i libri o decapita re: sono dalla parte del giusto.
Nessun commento:
Posta un commento