giovedì 30 aprile 2015

mercoledì 29 aprile 2015

Perchè Nietzsche?


..che mostri come i colori più magnifici derivino da materiali bassi e spregiati, cioè impulsi ed interessi egoistici. Se per questo aspetto è giusto ritenere che Nietzsche appartenga alla schiera di pensatori come Marx e Freud, che hanno messo in luce le basi materiali (economiche e istintuali) di ogni produzione spirituale, è erroneo ritenere che il suo discorso miri a indicare una verità elementare a cui debbano essere riportate (per demistificarle) le "menzogne" dell'ideologia e i prodotti della sublimazione. La chimica di Nietzsche scopre invece che non c'è nessuna verità base, giacché anche la credenza nel valore della verità è, appunto, una credenza storicamente condizionata; l'evidenza che ci fa ritenere vera una proposizione, del resto, non è segno di una sua verità, ma è solo segno che quella proposizione corrisponde meglio di altre ai condizionamenti psicologici e sociali che ci dominano. La coscienza a cui l'evidenza si impone non è nulla di immediato, ma già il risultato di un gioco di influenze e di un equilibrio gerarchico di forze contrastanti. Tutto ciò che di volta in volta si presenta come verità è solo il configurarsi, provvisoriamente stabile, di rapporti di forze, sia nella società, dove prevale un certo criterio del vero imposto da questo o quel gruppo, sia nel singolo, dove prevale l'uno o l'altro impulso, secondo una gerarchia che dipende anche dalle gerarchie sociali.

Il mio no all'Italicum..

Avremo un senato non eletto di consiglieri regionali, un governo di un solo partito non in coalizione che prenderà il premio di maggioranza a prescindere che raggiunga il 40% usando il ballottaggio. E' una diminuzione di rappresentanza e una svolta autoritaria; un avvicinare il potere legislativo, esecutivo nel tentativo di farli coincidere. Per carità potrebbe funzionare se noi non avessimo governi di ladri, corrotti, che per ora qualcuno frena che un parlamento magari fa ragionare, o comunque li costringe ad arrivare a compromessi...la democrazia è un fine bilanciamento di poteri non la legge del più forte. Se si perde questo senso la democrazia può pure finire, una sovrastruttura in meno; come si fa a non capire che come cittadini da un governo forte non siamo tutelati, noi siamo tutelati dal parlamento.

giovedì 23 aprile 2015

Tanto, è stata sempre così per me la vita: a lampi e a cantonate. Non sono riuscito a vederci mai niente. Ogni tanto, un lampo; ma per veder che cosa? una cantonata. Vale a dire, Momino, la coscienza che ti si para davanti di soprassalto: la coscienza d'una bestialità che abbiamo detto o fatto, tra le tante di cui al bujo non ci siamo accorti.

martedì 21 aprile 2015

Elogio della Fine: Berlusconi l'ultimo Dorian Grey

La notizia che Berlusconi vende il Milan è l'epilogo in tragi-farsa di un grande personaggio della storia italiana.  Ho sempre detestato l'uomo politico e coerentemente non l'ho mai votato. Le sue leggi per se stesso, non solo gli hanno garantito una ricchezza infinita a danno di tutti e un immunità che a noi mortali non è concessa; ma hanno irrimediabilmente minato la credibilità della giustizia nel sistema Italia. Il martellamento mediatico a cui ci ha sottoposto per 20 anni, con le sue 6 reti (rai e mediaset) ha modificato, i costumi, le teste e inciso le anime degli italiani in peggio. Il suo esempio personale, i criteri di selezione della classe dirigente ( ministre scelte perchè pompano più forte, ministri premiati per le loro incapacità e servilismo) hanno distrutto quel minimo di decenza e ipocrisia che serviva a mantenere una forma che dava autorevolezza a chi è a condurci. Ma negli ultimi anni, il mio sentimento di rabbia, vesto questo uomo, si sta sciogliendo. Rimane solo la tristezza di una fine, che è Italiana, troppo Italiana. I suoi elettori sono passati tutti a Renzi e rinnegano anche il solo averne pronunciato il nome. L'uomo è sempre stato un molto allegro con le donne, ma solo ora sembrano tutti accorgersene. Le sue frequentazioni nel tempo sono sempre andate in peggio; mai una donna vera che lo amasse, solo prostitute che nonostante la sua enorme generosità sono lì sempre a chiedere il conto, ogni anno sempre più alto. Tutti gli amici più fedeli hanno succhiato il suo sangue, l'hanno truffato e in ultimo deriso (Bondi, Fede) ed ora non se ne vede più traccia. Gli yes man di cui si era circondato si sono sciolti. La moglie che amandolo aveva sopportato i suoi infiniti tradimenti, l'ha lasciato a se stesso ed ora vive con una lesbica che gli ha riempito il palazzo di cani che detesta. La giovenezza, nonostante ci sia attaccato con tutte le sue forze, i suoi soldi, il suo potere, gli scivola dalle mani come granelli di sabbia strinti in una mano. E' un vecchio che si sta disgregando nel suo palazzo, una maschera che cade a pezzi; è lui è Dorian che ha vinto, ha stravinto ma alla fine deve guardarsi allo specchio e vedere la sua fine.  Immagino il terrore che lo assilla ogni mattina, nel vedere quelle mani vecchie, il tempo inesorabile avanzare per i vuoti antri dei suoi palazzi, insinuarsi nelle sue ricchezze, sfibrarlo e alla fine divorarlo. Questo processo che subiamo noi tutti i giorni lo vedo per Silvio ancora più drammatico, un uomo che aveva ai suoi piedi il mondo, ora ha solo Dudù. Silvio dai un ultima zampata, mostra che sei il leone per 20 anni ha sempre vinto, tieni il Milan e vinci.

lunedì 20 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

SVENTURA di Chuck Palahniuk


Le religioni esistono perché le persone preferiscono una risposta sbagliata che all’assenza di risposta”

Gentili Twetter in risposta alle vostre affermazioni, secondo cui sarei stata troppo precoce come undicenne, vi prego di riconoscere un dato di fatto: le persone non cambiano con il tempo. Gli anziani in realtà, sono monelli invecchiati. E viceversa i giovani non sono che vegliardi immaturi. Certo,  siamo in grado di sviluppare alcune abilità, di avere profonde illuminazioni nell’arco di una vita, ma perlopiù uno a ottantacinque anni è la stessa persona di quando ne aveva cinque. Questa…questa è la prova dell’immortalità della vostra anima.

E’ sufficiente un unico significativo successo per fondare la reputazione di uno scriba in erba. Al prediletto di mia nonna, Jack London, era bastato sporcarsi le mani per sei mesi nelle cittadine della corsa all’oro del Klondike. Nel caso del signor Darwin l’episodio cruciale nelle isole Galapagos era durato al massimo quattro mesi. Entrambi gli autori erano partiti all’avventura sull’onda della rassegnazione: London non era riuscito a trovarsi un impiego remunerativo a San Francisco; Darwin aveva abbandonato gli studi al college, senza ottenere la laurea in teologia. Entrambi erano tornati alla loro vita ordinaria in età ancora giovanile, ma fino alla morte avevano tratto ispirazione dalle loro brevi avventure.

Chi ha una felice vita domestica non si imbarca per andarsene in Alaska o alle Galapagos. Non si congeda dagli amati familiari per isolarsi in laboratori e studioli. Nessuna persona psicologicamente equilibrata si esporrebbe ai raggi X, tipo Marie Curie, fino a restarne avvelenata. La civilizzazione è un processo che i disadattati asociali impongono al resto dell’umanità comune, tollerante e ancorata ai valori della famiglia. Solo i miserabili, i falliti, gli emarginati possono starsene chini per giorni e giorni a osservare le abitudine riproduttive delle salamandre. O a studiare un bollitore del tè. L’avanguardia in ogni campo , è opera dei solitari, dei senza-amici, degli esclusi. Il progresso è sempre il prodotto di gente impopolare.

Nel mio cuore avrebbe facilmente spodestato il libro del Beagle, con quel gusto didattico e ottocentesco del signor Darwin. Nella sua saga egli descriveva l’esistenza come un’impresa senza appello, una lotta disperata per resistere e procreare. Non è di grande conforto, di fronte alla morte, chi ti assicura che tu sei soltanto una difettosa variazione della vita giunta al termine del suo vicolo cieco evolutivo. Mentre  il libro del Beagle presentava una narrazione fatta di morte e ancora morte, un interminabile susseguirsi di adattamento e fallimento- in cui tutta la storia era letteralmente impastata di sperma e sangue- il libro della bibbia prometteva una vita felice per l’eternità. Sopravvivenza del più adatto contro sopravvivenza del più buono. Quale autore scegliereste, gentili Tweetter,  da leggere prima di addormentarvi.

Ciò che fa dell’autunno una tragedia è la nostra pretesa che l’estate duri in eterno.

Gentili Tweeter, vi prego di fare attenzione, voialtri pre-morti: in quanto ex cinici ex caustici ex nichilisti, avete scaratato da anni ogni forma di fede religiosa. Guai a voi, perché ciò vi espone all’influenza dei falsi profeti, pronti a ingozzarvi di qualsiasi teologia rimasticata vi venga proposta.

Intanto, mormorante al mio orecchio, la voce di mia madre diceva: “ con tutte le sue imposture, il lavoro ingrato e i sogni infranti, il mondo è pur sempre bello”

“abbiamo portato a termine ciò che Nietzsche aveva incominciato”. Dice la mia madre fluttante. “Dio doveva essere definitivamente ucciso prima che potessimo resuscitarlo”. Secondo la dottrina di Leonard, l’umanità da sempre aspira a un sistema di credenze religiose strutturato, ma come bambini spaventati e insicuri gli esseri umani nascondono questo loro bisogno dietro una maschera di sarcasmo e di ironico distacco. Tutti, sosteneva, avrebbero finito per stancarsi di agire come le divinità di se stessi. Avrebbero voluto far parte di qualcosa di più grande, si una specie di famiglia capace di accettarli nonostante i loro peggiori comportamenti. Tale famiglia sarebbe stata quella dei Burinisti.

Fino a questo momento, almeno. Ed è per questo che Dio ha eretto un muro invalicabile tra i vivi  e i morti: perché i pre-morti distorcono qualsiasi cosa venga detta loro dai post-vivi. Che si tratti di Gesù, Maometto o Siddartha, ogni volta che un morto  è tornato a dare qualche piccolo, banale consiglio, il ricevente vivo ha frainteso dalla prima all’ultima parola. Scoppiano guerre. Roghi di streghe. Ad esempio, quando Bernadette Soubirous entrò nelle acque a Lourdes nel 1858, la Vergine Maria si manifestò solo per dire “ Ehi, non giocare qui bambina. E’ una discarica di rifiuti ospedalieri tossici”. Peggio ancora nel 1917 quando apparve a quei poveri pastorelli portoghesi a Fatima, Maria volveva solo dare loro il numero di un biglietto vincente alla lotteria. Pensa te, le buone intenzioni! Arriva una caritatevole signora morta che cerca solo di dare una mano, e quei monelli pre-morti di fanno prendere da una reazione ctrl+alt+esagerata. Insomma, i pre-morti fraintendono tutto. A questo punto della storia, però, non li si può rimproverare per essere così spiritualmente affamati da mandar già qualunque cosa. Sì, gentili Tweeter, noi avremo anche i vaccini antipolio i popcorn a microonde, ma l’umanesimo secolare funziona solo quando le cose vanno bene. Una persona in trincea non rivolgerebbe mai una preghiera a Ted Kennedy. Nessuno,in punto di morte, giungerebbe le mani  tra lacrime di disperazione invocando l’intercessione di Hillary Clinton.


Nessuna finzione sociale, nessun indicatore di status, nessuna gerarchia  a separarli. La folla invoca il mio nome, grata per la salvezza che crede imminente. Sono felici come lo è la gente quando brucia i libri o decapita re: sono dalla parte del giusto.

S'è perso la Verve di un tempo

E' perchè s'è perso la Verve di un tempo, si è diventanti civili, agnostici, etc, razionali etc, etc..ma basta poco, il papa chiede e finanzia una crociata e noi si parte. Noi Europei-occidentali siamo invecchiati ma nel DNA c'è sempre anni di stragi, colonialismo, nuovi mondi distrutti, civiltà sottomesse nella più totale convinzione di essere nel giusto. Ragazzi nemmeno 10 anni fa abbiamo mandato i B52 a spianare Iraq e Afghinistan, per 1300 morti ne abbiamo fatti sui 500.000-600.000 con il fantastico rapporto di 1 a 384, qualsiasi ufficiale delle SS ce la invidierebbe come rapporto di vendetta. Non c'è una guerra dove non ci guadagniamo; siamo fantastici illuminati dalla convinzione di essere dalla parte del giusto siamo la prima causa di un mondo che precipita. L'ISIS scherza con il fuoco, se noi non gliele fornissimo nemmeno sarebbero capaci di fabbricarsi le pallottole.

Idolo: i Coriandoli che terrorizzano il potere....

Josephine Markmann i love you!

mercoledì 1 aprile 2015

Jean Paul Sartre LA NAUSEA

Un giovane senza importanza collettiva è soltanto un individuo
 
M’è accaduto qualcosa non posso più dubitarne. E’ sorta in me una malattia, non come una certezza ordinaria, non come un’evidenza. S’è insinuata subdolamente, a poco a poco; mi sono sentito un po’ strano, un po’ impacciato, ecco tutto. Una volta installata non s’è più mossa, è rimasta cheta, ed io ho potuto persuader miche non avevo nulla, ch’era un falso allarme. Ma ecco che ora si espande.
 
“nel 1787, in una locanda a Moulins, moriva un vecchio, amico di Diderot,  e formato dai filosofi. I preti dei dintorni erano stremati: avevano tentato di tutto, invano; il brav’uomo non voleva i sacramenti, era un panteista. Trovandosi a passere di là, il signor Rollebon, che non credeva a niente, scommise col curato che in meno di due ore sarebbe riuscito  riportare il malato ai sentimenti cristiani. Il curato accettò e perse la scommessa: abbordato alle tre del mattino, il malato si confessò alle cinque e morì alle sette.Siete dunque, così forte nell’arte della polemica?-Disse il curato.-Voi superate i nostri!-Non ho polemizzato,-rispose Rollebon-gli ho messo paura dell’inferno.”
 
Credo che essi lo facciano per occupare il tempo, semplicemente. Ma il tempo è troppo vasto, non si lascia riempire. Tutto ciò che uno vi getta s’ammollisce e si stira.
 
Quando si vive non accade nulla. Le scene cambiano, le persone entrano ed escono, ecco tutto. Non vi è mai un inizio. I giorni di aggiungono ai giorni senza capo né coda, è un’addizione interminabile e monotona. Di tanto in tanto si fa un totale parziale: si dice: ecco , sono tre anni che viaggio, tre anni che sono a Bouville. E nemmeno vi è una fine, non si lascia mai una donna, un amico, una città tutto in una volta. E poi tutto si assomiglia: Shangai, Mosca, Algeri, in capo ad una quindicina è tutto uguale.
 
Per il momento volevano vivere col minimo della spesa, economizzare i gesti, le parole, i pensieri, fare il morto: non avevano che un solo giorno per cancellare le rughe , le zampe d’oca, le pieghe amare che fa il lavoro della settimana. Un solo giorno.  Si sentivano scorrere i minuti tra le dita, avrebbero avuto il tempo di ammassare  abbastanza giovinezza per ricominciare da capo i lunedì mattina?
 
La domenica che finisce ha lasciato loro un sapore di cenere e già il loro pensiero si volge al lunedì. Ma per me non c’è lunedì né domenica, ma soltanto giorni che si sospingono in disordine, e poi , d’ un tratto, dei lampi, come questo.
 
Hanno armadi pieni di stoffe, di vecchi vestiti, di giornali, hanno conservato tutto. Il passato è un lusso da proprietari.
 
Adesso mi racconterà i suoi guai: mi ricordo ora che c’era qualcosa che non andava, in biblioteca. Sono tutt’orecchi, non domando che di potermi commuovere dei guai degli altri, sarà sempre un cambiamento. Io non ho guai, vivo di rendita, non ho superiori, non ho moglie, né figliuoli; esito nient’altro. Ed è così vago, così metafisico questo guaio, che me ne vergogno.
 
Non li ascolto più: m’infastidiscono. Finiranno per andare a letto insieme. Lo sanno già. Ciascuno dei due sa che l’altro  lo sa. Ma poiché sono giovani, casti e decenti, poiché ciascuno dei due vuole conservare la propria stima di sé e dell’altro, poiché l’amore è una grande cosa  poetica che non bisogna sgomentare, vanno diverse volte la settimana ai balli e nelle trattorie ad offrire lo spettacolo delle loro piccole danze rituali e meccaniche…. Bisogna pur ammazzare il tempo, dopo tutto. Son giovani e ben costruiti, ne avranno ancora per una trentina d’anni. Perciò non ai affrettano, indugiano, e non hanno torto. Quando saranno andati a letto insieme dovranno trovare qualche altra cosa per velare l’enorme assurdità della loro esistenza. E tuttavia….è proprio tanto necessario mentire a se stessi?
 
Ciascuno ha la sua piccola fissazione personale che gli impedisce di accorgersi che esiste; non ce n’è uno che non si creda indispensabile a qualcuno o a qualche cosa.
 
-Concludeva,-dice l’Autodidatta in tono consolatore, -a favore dell’ottimismo volontario. La vita ha un senso se ci si sforza di dargliene uno.
 
La contingenza non è una falsa sembianza, un’apparenza che si può dissipare è l’assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità. Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare, come l’altra sera al “ritrovo dei ferrovieri”; ecco la Nausea; ecco quello che i Porcaccioni-quelli di poggio verde e gli altri-tentano di nascondersi con il loro concetto di diritto.
 
Dormire, mangiare. Esistere, lentamente dolcemente come questi alberi, come una pozza d’acqua, come il sedile rosso del tram. La Nausea mi lascia un breve respiro. Ma so che ritornerà è il mio stato normale.
 
Le città non dispongono che d’una sola giornata che ritorna sempre uguale ogni mattina.