Contro l’Europa di Ida Magli
L’unione Europea avrebbe
significato comunque la fine dell’Unità D’Italia-avevo cercato
di spiegargli- e nella costituzione non soltanto non è previsto
nessun parlamento e nessuna bandiera sovra-nazionale, ma addirittura
in tutto il suo testo non esiste la parola “Europa”. Il
presidente mi rispose con una lettera gentile e benevola, ma:
“L’Unione Europea è ormai nel sangue degli Italiani”, per cui
in concreto nient’altro vale.
Lì in ammirazione davanti al
modellino del volante, cercai di spiegargli meglio l’inevitabile
debolezza dell’euro e la follia di voler aumentare la competività
redendo, uguali e dunque rigide, le condizioni del lavoro e del
mercato in tutta Europa.
Storia comune? Destino comune?
Povero Heidegger, che ha usato la bellissima immagine della
“comunanza di destino” per indicare l’appartenenza di un gruppo
ad una stessa terra, ad una stessa lingua,ad un costume, ad un
pensiero, ad una forma ad un dirittto, ad una religione, a degli eroi
insomma a quella sintesi creatrice che è la cultura! Dunque addio
Roma, addio Grecia, addio Fidia, addio Sofocle, addio Orazio, addio
Cicerone, addio Tacito, addio Rinascimento, addio illuminismo, addio
Dante, addio Shakespeare, addio Mozart, addio Schumann, addio
Vivaldi, addio Verdi, addio Bellini,addio Galileo, addio
Leonardo...Tutto questo è totalmente folle, talmente assurdo che non
possiamo far altro che continuare a ripetere che non capiamo. Non
capiamo e non sappiamo perché l’Occidente abbia deciso di
suicidarsi ; o meglio perché i governanti dell’occidente abbiano
deciso di ucciderlo.
Si è proprio questo il nuovo modo
di concepire la costituzione. I cosiddetti diritti fondamentali non
rappresentano un limite al potere dei governanti dai quali i
cittadini dipendono in tutto, e le cui leggi definiscono , nel
momento stesso in cui lo concedono, il diritto dei cittadini ad
esistere e in quale modo esistere.
Con una sola differenza : il
cipiglio non li ingannava tanto quanto li inganna il sorriso. Il
sorriso riassume infatti e rende manifesto il nuovo modo di governare
il mondo, quello stesso che ha portato a progettare l’UNione
Europea: obbligare i popoli a realizzare i disegni dei potenti per
amore. Ma quest’obbligo non è meno violento ed autoritario di
quello che spingeva i popoli all’azione in base all’Odio proprio
perché si fonda su presupposti privi di realtà e funzionai soltanto
a chi esercita il potere. D’altra parte si tratta della stessa
strategia che per duemila anni ha usato la chiesa Cattolica : Dio è
amore, il potere è Amore.
I capi degli stati che hanno
progettato l’Unione se lo possono permettere soltanto a livello di
giudizio teorico, coniando il termine concettuale, ma il risultato
sul piano dei significati e dell’azione non cambia. E’ il
meccanismo che sostiene tutte le odierne operazioni di potere e nelle
quali si muove l’Europa: ottenere gli scopi con il minimo sforzo,
senza spargere sangue visibile, piegando i riottosi con illimitate
dosi di buonista e scherzosa superiorità e indifferenza.
Italia. I suoi politici si sono
sempre comportati e si comportano di volta in volta a seconda degli
interessi di potere contingente e pertanto sono considerati da tutti
come inaffidabili (soltanto i cittadini che li votano continuano a
sperare che non sia così).
L’impressione globale che si trae
dalla lettura del trattato è quella di incredibile stupore. Sembra
di trovarsi di fronte ad un progetto del libro dei sogni. Ideato e
scritto, tuttavia con la dura concretissima e astuta abilità
professionale di economisti, banchieri e sindacalisti comunisti
(molto simili a quelli italiani). Il principio inespresso ( ma a
volte anche espresso)che lo sorregge è ben chiaro: si decide a
tavolino quali risultati si vogliono raggiungere; questi risultati
sono sicuramente buoni in quanto stabiliti da coloro che governano.
L’altro principio inespresso, e questo perché addirittura è dato
per scontato, è che i programmi decisi a tavolino dai governanti si
realizzeranno con certezza in quanto i popoli sono oggetti passivi
delle decisioni prese e non ci si aspetta da loro nessuna reazione se
non l’obbedienza, la conformità anzi, più totale.
La cittadinanza è il risultato di
un lungo processo storico, il riconoscimento di una appartenenza che
si forma col passare del tempo, psicologicamente, emotivamente,
linguisticamente, territorialmente nella coscienza dell’individuo.
Ma per questi nuovi cittadini sarà impossibile perfino percepire il
trauma del passaggio ad una nuova appartenenza visto che quella di
arrivo non esiste. Dirsi “Europeo” è ben difficile senza potersi
aggrappare né alla lingua corrispondente, né ad un territorio che
abbia un confine riconoscibile almeno nella propria mente.
La ricchezza dell’Europa è, al
contrario proprio quella di possedere al suo interno, formatesi
durante un lunghissimo processo storico, in base a scambi, conflitti,
invasioni, rivoluzioni, espressioni artistiche diversissime fra loro.
Se c’è una prova che l’omologazione uccide le intelligenze
questa la si può trovare proprio nella ricchezza creativa della
parte occidentale dell’Europa in confronto all’immobilità degli
stati d’Oriente , dell’Africa, dell’Asia durante tutto il
medioevo. L’occidente è attraversato da continui cambiamenti anche
perché i suoi popoli non si sono mai dati pace nella ricerca della
propria identità.
E’ in base alla non omologzione ,
alla libertà della non omologazione, attraverso e malgrado
intensissimi scambi, che siamo in grado di riconoscere l’apporto
della classicità greca al ripensamento e al tempo stesso
all’assoluta novità del rinascimento; l’apporto del concetto
romano di persona a tutto l’itinerario , prima cristiano e poi
illuministico, verso la soggettività e l’uguaglianza di ogni
singolo uomo; l’apporto del cristianesimo nella diversità assoluta
dell’arte circestense da quella barocca.
Insomma la ricchezza dell’Europa ,
è il possesso di straordinarie diversità, ognuna delle quali unica
e universale. Sono gli indirizzi comuni decretati dal trattato che ne
segnano la morte.
Ma laddove esiste l’islamismo, la
democrazia è impossibile, in quanto appunto il modello islamico è
fermo ad una società antica nella quale non esisteva il concetto su
cui si fonda la democrazia: l’uguaglianza dei soggetti. Né si può
pretendere di far saltare ai popoli il lunghissimo percorso e
travagliato processo storico che ha portato l’Occidente ad
elaborare un valore metafisico come quello dell’autonomia della
persona.
Non è necessaria la psicoanalisi
per sapere quanto sia ambivalente e alla fine negativo il sentimento
che suscita un salvatore. E’ il destino degli americani in tutto il
mondo. Ed è proprio quello che ingenuamente essi non riescono a
capire: perché i salvati non nutrono per loro nessuna gratitudine
. D’altra parte , la loro forza, la loro ricchezza, quanto più
sovrastano gli altri, quanto più le mettono a disposizione dei più
deboli, tanto più debbono essere disprezzate, ridimensionate sotto
altre forme. Soltanto l’Inghilterra forse sfugge a questo
meccanismo, psicologico perché pur chiedendo aiuto all’America, lo
ha fatto sempre in qualche modo alla pari, da fratello a fratello, o
da madre a figlio, ed anzi la sua immagine si rafforza unificandosi a
quella dell’America.
L’Occidente si sofferma spesso a
domandarsi come mai i dinosauri si siano estinti. Ma sarebbe molto
più utile che si soffermasse a domandarsi come mai si sia estinto
l’Antico Egitto, come abbiano potuto sparire gli Etruschi, come
abbiano fatto a disintegrarsi di colpo gli Atzechi, i Maya. Non sono
state le conquiste degli eserciti nemici, perché queste non riescono
ma di per sé, neanche con gli stermini di massa, a distruggere una
civiltà. E’ stata la perdita di senso che la conquista ha
comportato, così come è successo al popolo romano quando vi si è
inserito il cristianesimo, pur senza armi. Questo dunque, è il
punto. L’operazione fondamentale dell’Unione Europea:
l’eliminazione delle differenze, con la omologazione dei popoli,
porterà con assoluta certezza al baratro del non-sense. E alla fine
della cultura occidentale nella sua forma autentica-quella europea-
con l’installazione in Europa di una cultura tribale antica, quella
islamica.
L’indifferenza dei governanti
americani di fronte al progetto Europeo segnala il fatto che non si
sono resi minimamente conto dell’entità della trasformazione ,
del mondo che questo comporta. E che rimarranno soli
nell’occidentalismo di fronte a popoli giovani, aggressivi, privi
della debolezza forza intrinseca dell’occidentalismo, ossia il
dubbio. E’ il dubbio che ha fatto scattare la liberazione dal
sacro, che ha permesso la teorizzazione dell’uguaglianza dei
soggetto, l’universalità dei diritti umani, la democrazia, la
scienza. Quando il rettore della moschea di Parigi afferma: “anche
noi siamo Europa” partecipa (ovviamente senza saperlo) a quella
fondamentale falsificazione dei modelli culturali che è stata posta
alla base dell’Unione Europea: fingere che l’Unione nasca nel
segno dell’occidentalismo mentre in realtà, annullando le
differenze, lo annienta.
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