Gli uomini
intelligenti, sono crudeli. Gli uomini stupidi sono mostruosamente crudeli. Dal
direttore in giù, le guardie e gli uomini sopra di me erano stupidi mostri.
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E’ qualcosa
in più di un embrione di verità l’erronea affermazione che la memoria del
bambino è una cosa grazie alla quale si dimentica. Poter dimenticare garantisce la sanità
mentale. Ricordare intensamente porta all’ossessione e alla follia. Il problema
da affrontare in isolamento , dove il continue ricordare tendeva a prendere il sopravvento, era come fare per
dimenticare. Giocare con le mosche, a scacchi con me stesso o dialogare con le
nocche delle dita mi facevano dimenticare solo in parte. Ma io desideravo
dimenticare tutto.
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“No” scossi il capo “Forse sono novità per
te, ma in realtà sono sempre quelle
vecchie. Non hai sentito? I filosofi greci lo mormoravano da duemila anni fa; è
per quelle notizie che mi sono messo sullo schiena tante grosse fattorie, che vivo a corte e che
sono diventato un damerino . Vedi, Pons , il mondo è un luogo davvero cattivo, la vita è triste, gli uomini
muoiono e una volta morti…ecco, sono morti. Dunque per sfuggire al male e alla
tristezza , di questi tempi gli uomini come me cercano lo stupore,
l’insensibilità e le follie delle
avventure amorose”.
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“Se siamo
così ignoranti riguardo alla vita possiamo noi conoscere davvero la
morte?”Siamo veramente ignoranti sulla vita e non riusciamo a spiegarla a
livello fenomenico, proprio come il selvaggio che comprende la dinamo ; ma non
sappiamo nulla a livello noumenico e
della sostanza reale della vita. In secondo luogo , Marinetti invece sbaglia
quando afferma che la materia rappresenta l’unico mistero, e l’unica realtà. Io
affermo che la materia è solo un’illusione e tu, caro lettore, sai che lo dico
con autorevolezza; Comte diceva che il mondo è il grande feticcio; il mondo
equivale alla materia e io concordo con lui.
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Se il
fascino delle donne fosse solo difficile da raccontare potrei anche
descriverla; ma come è possibile descrivere a parole i sentimenti? Il fascino
della donna non ha parole. E’ diverso dalla percezione che ha il proprio
culmine nella ragione perché esso si manifesta come una sensazione e culmina
nel sentimento, che va detto, è semplicemente una sensazione superiore. Ogni
donna possiede in generale un sostanziale fascino e per qualsiasi uomo. Quando
il fascino diventa particolare ci chiama amore e Miriam per me possedeva questo
tipo di fascino. In verità, metà del fascino lo creai io; l’uomo che ero io di
protese verso di lei a braccia aperte trasformandola in tutto ciò che poteva
essere desiderabile, in aggiunta alla mia voglia di lei.
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Sono uno
scienziato e un filosofo. Come tutte le generazioni di filosofi prima di me,
conosco la donna per ciò che è: le debolezze, le meschinità, le impudicizie,
ciò che in lei è ignobile, quei piedi ben saldi a terra e gli occhi che non
hanno mai visto le stelle. Ma resta l’eterno e inoppugnabile dato : i suoi
piedi sono meravigliosi, i suoi occhi sono bellissimi, le sue braccia e il suo
seno sono il paradiso, il suo fascino è potente al di là di qualsiasi
incantesimo che abbagliato l’uomo. Volente o nolente, l’uomo è attratto dalla
donna come l’ago della bussola è attratto dal polo.
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Difatti per
l’uomo …la donna è meravigliosa. E’ dolcezza per la sua lingua, fragranza per
le sue narici, fuoco nel sangue, fragore di trombe; la sua voce oltrepassa ogni
musica per le orecchie dell’uomo; solo lei può scuotergli l’anima altrimenti
molto esposta alla presenza dei titanici vortici della Luce e del Buio. E oltre
il suo guardare le stelle e i cieli cha ha immaginato lontani, l’uomo è stato
disposto a farle posto, che si trattasse di Valchiaria o di Diafana e
bellissima donna, perché senza di lei non avrebbe visto alcun paradiso. Il
canto della spada in battaglia non è altrettanto dolce di quello della donna
che ride al chiaro di luna quando singhiozza d’amore nel buio, o che ondeggia
passeggiando al sole mentre lui giace nell’erba frastornato dalla bramosia.
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Eppure nel
prendere in esame con calma tutto, devo concludere che la cosa più grande della
mia vita e di quella di ogni uomo, fu e sarà la donna; sarà così sempre sino a
quando le stelle si muoveranno nel cielo e l’eterno mutamento scorrerà dalle
volte celesti. La donna è stata più grande della nostra fatica, del nostro
impegno, dell’inventiva, dalla fantasia, della battaglia, della contemplazione
delle stelle e del mistero. Anche se la
donna mi ha cantato una falsa musica per tenermi con i piedi piantati a terra,
attraendo su di lei i miei occhi che vagavano tra le stelle, è pur sempre lei
che conserva la vita, la terra madre che mi ha donato grandi giorni intensi,
notti e anni. Con la sua forma ho immaginato persino il mistero e, nel mappare
le stelle, ho messo la sua figura nel cielo.
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Grazie a lei
ho potuto conoscere, l’estasi della vita e le rapsodie del piacere. Perciò ora,
giunto alla fine, posso dire di non aver conosciuto follia più dolce e profonda
di quando sono annegato trai suoi capelli nel profumato splendore dell’oblio.
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Quando ero
un figlio della Montagna e un Figlio del Toro la prostituzione non significava
nulla. Io qui affermo che eravamo onesti e che depravazioni di quel livello non
ce le sognavamo neanche. E’ davvero così: oggi gli animali inferiori sono tutti
onesti. Ci è voluto l’uomo con la sua immaginazione aiutata dalla padronanza
della materia, per inventare i peccati capitali. Gli animali inferiori, gli
altri animali, sono incapaci di peccare.
Ho riletto frettolosamente tutte le mie vite in tante epoche e luoghi. Non ho
mai conosciuto crudeltà più terribile di quella del sistema carcerario di oggi.
Ho raccontato quello che ho sopportato nella camicia di forza e in isolamento
nel primo decennio di questo XX secolo dopo Cristo. Ai vecchi tempi si puniva
drasticamente e si uccideva rapidamente. Lo facevamo perché così era il
volere e se vi fa piacere, anche per
capriccio. Ma non eravamo ipocriti, non facevamo appello alla stampa, all’addottrinamento
e all’università per ratificare la nostra barbarie premeditata. Quello che si
voleva fare lo si andava a fare sulle nostre gambe affrontano la
disapprovazione e la riprovazione senza nasconderci dietro le gonne dei vari
economisti classici, filosofi borghesi, predicatori sovvenzionati, professori e
direttori di giornali.
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