sabato 15 giugno 2024

Alessandro Barbero-Lepanto

 

Il libro racconta la battaglia di Lepanto che oppone Ottomani e una lega navale cristiana nel 1570-1571, composta da Venezia, La Spagna con tutto il suo impero ed il Papa. La prima parte racconta come le due flotte si preparano alla guerra. Venezia ha la sua flotta con cui sorveglia l’Adriatico e le isole del Peloponneso. L’impero Ottomano vuole Cipro. Il primo anno la flotta Cristiana guidata da Marcantonio Colonna evita la battaglia sembra che Andrea Doria un Genovese, la saboti; la flotta Ottomana così riesce ad invadere Cipro. Bellissimo il capitolo della resistenza di Cipro con il veneziano Bragadin , poi scuoiato vivo e fatto a pezzi. Il secondo anno la flotta Cristiana, anche spinta dal nuovo Ammiraglio Don Juan (giovane 23 enne), fratello di Filippo II riesce a riunirsi a Messina e va incontro ad autunno inoltrato, alla flotta Turca. La flotta Turca non rifiuta la battaglia ed esce anche se sfavorita. I cristiani vincono, grazie soprattutto all’artiglieria e agli archibugi, di cui la flotta Ottomana era sprovvista. La vittoria è totale, ma di fatto l’impero Ottomano l’anno dopo mantiene Cipro e riprende il Nord Afriaca. Venezia anche a valle della morte del papa fautore della Lega Pio V firma la pace con i Turchi a cui riconosce la sovranità su Cipro.  Molto lunga la parte iniziale del libro con tutti i preparitivi per la guerra e le due flotte che per un anno si “inseguono”, mentre in realtà quella Cristiana non voleva battersi a causa del genovese Andrea Doria. Veloci e piacevoli i capitoli della guerra di assedio a Nicosia e a Famagosta e la battaglia fra le due flotte a Lepanto. Libro pesante non per tutti.