Il dubbio che, di fatto,nessuno raccoglierà le tracce della nostra esistenza è diventato con il passare del tempo quasi una certezza. L’Europa, specialmente la parte dell’Europa, più attraente, più ricca, più facile da aggredire-quale L’Italia, la Spagna, la Grecia, la Francia, la Germania-sarà, abitata in maggioranza da africani mussulmani i quali avranno il piacere e il dovere di eliminare tutto ciò che ci appartiene. Siamo bianchi, noi, impuri, infedeli colonizzatori: ricordiamocelo.
Una volta padroni dell’Europa, quindi i mussulmani
“giustamente” ne distruggeranno “L’europeità”, come è sempre successo, quando
una cultura e subentrata a un’altra. I cristiani non hanno forse raso al suolo
tutti i templi, tutti gli edifici della Roma pagana, appena sono diventati
abbastanza forti per poterlo fare? Hanno distrutto perfino ciò che i romani,
con il realismo e la sapienza ingegneristica che li contraddistingueva ,
avevano costruito al servizio e per il benessere dei popoli sottomessi al loro
impero. Strade, mura, ponti, acquedotti, fontane,cloache, terme, giardini,
anfiteatri: tutto è stato abbattuto, rifiutandone con l’irrazionalità dell’odio
la meravigliosa funzionalità. Quel poco che sarebbe stato troppo faticoso o che
non erano in gradi di distruggere (non esistevano le bombe allora: per questo
il Colosseo è ancora in piedi) è stato abbandonato alla sicura consunzione del
tempo.
Se come dicevamo, i cristiani hanno distrutto tutto della
civiltà romana, sicuramente almeno altrettanto faranno i mussulmani. Inutile
dunque, farsi illusioni: di noi non rimarrà nulla.
Ma siamo sicuri che , contrariamente a quanto stanno di certo
facendo i governanti di altri popoli per mettere al sicuro la memoria della
propria storia, per gli italiani non lo farà nessuno. E’ stato sempre,e
continua a esserlo, il nostro terribile destino: essere disprezzati, odiati,
traditi dai nostri governanti. Quali che siano stati nel lungo itinerario della
storia d’Italia, dalla caduta dell’Impero romano fino ad oggi-Papi, Re,
Imperatori, Granduchi, Principi, Dittatori, Presidenti, Deputati, Senatori- non
c’è mai stato in questo disprezzo, in quest’Odio, in questo tradimento, nessuna
interruzione e nessuna differenza salvo che nel luminoso periodo del
risorgimento. Oggi si è tentato di togliere perfino al risorgimento questa
luminosità, ma era troppo difficile riuscirvi: è stata l’unica volta in cui gli
Italiani si sono ribellati ai governanti, non con ribellioni sporadiche, non
con la letteratura, non con la poesia o con la musica, ma con le armi.
Gli Italiani sono stati sempre per i loro governanti
esclusivamente l’oggetto, il corpo disprezzatissimo,anche se indispensabile,
sul quale poggiare i piedi; lo strumento per raggiungere ed esercitare il
potere: nient’altro.
Costante terribile, destino quello degli Italiani e tuttavia
forse inevitabile: la storia dimostra che nessun potere straniero è mai
riuscito a impossessarsi dell’Italia senza la complicità e il tradimento di
qualcuno dei suoi governanti.
La questione della sovranità monetaria è ormai ben nota a
tutti: adottando l’Euro l’Italia ha rinunciato a battere moneta e di
conseguenza ha perduto lo strumento principale della propria indipendenza. Non
è più uno stato sovrano e, come si è visto chiaramente con il passare degli
anni, è costretta a pagare il denaro che le viene fornito dalla banca centrale
Europea con interessi sempre più alti fino a quando non potrà più reggere.
Siccome però la dicitura Banca centrale Europea copre il fatto che i soci
azionisti di questa banca sono soggetti privati, in realtà gli Italiani, il
loro lavoro , il loro patrimonio, il loro territorio, i loro redditi, le loro
aziende si trovano a essere non soltanto sotto controllo , ma a causa del
debito, messi in garanzia degli stessi banchieri, proprietà di costoro.
Alla pari dei governanti che lo hanno preceduto, Berlusconi
ha poggiato i piedi sul corpo dell’Italia e gridando, come ogni traditore che
si rispetti, di amarla con tutta l’anima, l’ha puntualmente consegnata ai
dittatori banchieri D’Europa. Attore bravissimo e ubbidientissimo, nel fiume di
parole vuote che ha pronunciato in tutti questi anni di pseudogoverno, è
riuscito a non dire mai nulla del suo inginocchimento al servizio dell’Europa.
Le normative dell’Unione Europea nei campi più delicati
dell’etica garantiscono il predominio dell’individuo sulla società, cosa che
già di per sé segnala che si odia il gruppo, che se ne vuole la disintegrazione
e la morte. Quale senso dare se non questo ai circa 11000 aborti di stato
annuali in Italia, mentre ci compiono sforzi inauditi per far nascere un
bambino da una donna di settantacinque anni?
...In realtà quello che interessa qui nel lavoro di Hazard è
aver messo l’accento sull’esistenza di una crisi dovuta al capovolgimento delle
basi della vita collettiva. Si passa, infatti , dai divieti iniziali, tutti
rivolti al comportamento sociale -non mangiare la mela dall’albero della
conoscenza, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso e così via- ai
diritti dell’individuo, come se-questo l’errore fondamentale-fossero questi
diritti a fondare la società. Proclamare la carta dei diritti dell’Uomo è
sembrato a tutti un capovolgimento
positivo, tutt’uno con il proclamare la libertà, l’uguaglianza, la giustizia,
la tolleranza, l’amore universale. C’erano, invece, in questo passaggio le
premesse per la fine della cultura e della società occidentale. Dove si colloca
, infatti il potere nella società dei diritti?
Nessun potere è potere se non comanda. Nessun potere è potere
se non possiede un copro che gli obbedisce.
La società medioevale dei doveri era diversa da tutte le
altre società, che pure naturalmente sono state sempre società dei divieti e di
conseguenza dei doveri, non per il principio di dovere in sé, ma per
l’assolutizzazione del dovere nel sacro e tramite il sacro,e per l’estensione
del principio del dovere relativo al sacro anche ai detentoti del potere.
...E’ vero con la dichiarazione dei diritti finalmente la
natura, gli Dei, Dio sono stati esautorati di ogni loro potere, ma non è l’uomo
a trionfare sono i governanti. I governanti, infatti, hanno preso il loro
posto, sono essi stessi adesso: Natura, Dei, Dio. Come tali creano l’uomo: gli
garantiscono il diritto a esistere, mangiare, coire, procreare. Discende da
questo mondo aberrante, una trasformazione del potere di coloro che governano
quale non si riesce neppure ad immaginare il potere di Dio se non
attribuendogli “l’onnipotenza”. Per i governati si è realizzata la promessa di
Lucifero.”Diventerete come Dei”. E nella qualità di Dei avrete nelle mani i
sudditi, finalmente diventati oggetto assoluto del potere visto che non esite
più limite, che era comune a tutti, della dipendenza da Dio. Non esiste di
conseguenza neanche la coscienza personale, sostituita da quella dei
governanti.
La maggioranza dei cittadini è convinta invece, piegata
dall’imbonimento dei partiti politici, ovviamente interessati ad aumentare il
più possibile il potere che lo stato sia molto libertario se, come avviene ,
legalizza ogni suo gesto, ogni suo desiderio, ogni suo vizio e non si rendo
conto di aver perso l’unica vera libertà, quella della coscienza.
Quali caratteristiche presenterà quella parte geografica del
mondo,che corrisponde all’Europa, in particolare all’Europa d’occidente, verso
la metà del 2000? Si può affermare con quasi assoluta certezza che la cultura
che oggi siamo soliti indicare con il nome di occidentale e che la
caratterizza, sarà quasi del tutto scomparsa. Si può anche presumere che il
processo di estinzione avverrà molto rapidamente. Il motivo è evidente: le
culture vivono attraverso gli uomini che ne sono portatori. Verso il 2050
l’Europa sarà abitata da un gran numero di Africani insieme a gruppi di media
consistenza di cinesi e di mediorientali, a causa della continua e massiccia
immigrazione dall’Africa e dall’Oriente e dell’altissima prolificità di queste
popolazioni, superiore in genere di almeno cinque volte quella degli Europei.
Il 1° gennaio 2012 tutti i giornali hanno gridato di esultanza perché i primi
nati in Italia durante la notte di capodanno erano stranieri: un dato di fatto
sufficiente a far capire quale sia il destino dell’Italia e dell’Europa: la
scomparsa dell’Italianità e la fine del Europei già in atto. Tanto più poi la
fine è assicurata perché i governanti e i loro sacerdoti i giornalisti ne
godono. Come ho già rilevato più volte , è questo il segno più sicuro. Ci
troviamo nella paradossale situazione in cui il medico è felice che i suoi
pazienti muoiano e vi contribuisce attivamente esortandoli a far presto. La
Morte dell’Italia è già in atto soprattutto per questo: nessuno combatte per
farla vivere, persino perché nessuno la piange. E’ contro natura, contro la
realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo nel tripudio generale,
con una specie di suicidio felicemente assistito dai nostri stessi leader,
governanti e giornalisti. Non per nulla l’idea del suicidio assistito è nata in
Occidente.
Si tratta infatti, di un fondamentalismo radicato nell’idea
ossessiva che la salvezza degli stati dipenda dal mercato e dalla crescita. Il
fatto che questa teoria sia errata non li tocca e non li può toccare visto che,
se la salvezza del mondo dipende dal mercato è perché i sacerdoti (gli esperti,
i tecnici) del mercato e della crescita sono loro, gli economisti. Potrebbero
mai i sacerdoti di una qualsiasi religione affermare che Dio non esiste? Quindi
mercato e crescita sono diventati ormai concetti e termini assoluti e al tempo
stesso apotropaici , analogamente agli enormi falli priapeschi che un tempo
sorgevano nei campi a proteggere le messi.
Non si fanno più guerre però! Obiettano felici a coloro che
si lamentano di questo enorme accrescimento di potere. Ma come avrebbero potuto
crearsi un Impero, dopo l’immensa catastrofe del secondo conflitto mondiale, se
non inventandosi un sistema che non comportasse guerre? L’idea è stata
brillantissima: capovolgiamo il principio, affermiamo che dobbiamo costruirci
un impero proprio per non farci più guerre. Non hanno detto, però, che il risultato
sarebbe stato simile a una guerra, anzi molto più grave: saranno distrutti, non
gli edifici ma gli stati, le Nazioni non esisteranno più, i popoli non avranno
né nome, né voce, come appunto capita ai vinti. Sempre di morte si tratta,
quindi. Non per nulla un recente fascicolo di limes, rivista di geopolitica che
di solito non ha paura delle parole, è intitolato: alla guerra dell’Euro. Non
si vedono i cannoni, ma ha già cominciato a scorrere il sangue di coloro che
falliscono, che si suicidano. Del resto, finora non si sono fatte guerre
soltanto perché abbiamo accettato di essere dominati dalla Germania e dalla
Francia. La situazione non è molto diversa dal passato in cui le guerre si
facevano quando qualcuno reagiva all’aggressione e alla dominazione straniera,
mentre bastava sottomettersi per non farle. Chi lo sa meglio degli Italiani,
che le cose sono sempre andate in questo modo? Sono rimasti per secoli sotto il
dominio altrui fino a quando non si sono decisi a fare una guerra quella del
risorgimento. Sarebbe bastato rimanere sudditi dell’Austria e del Papa per non
fare neanche quella.
La morte-è chiaro- fonda il tempo (il tempo umano) in quanto
crea una cesura, un’interruzione, una misura. Ma visto che gli Ebrei sono il
popolo eletto, prediletto da DIO, o meglio sono il popolo per antonomasia Dio
farà qualcosa per salvarlo dal destino di morte cui è condannato. Comincia così
il tempo dell’attesa un tempo ovviamente strettamente legato alla fede degli
ebrei. Fede e attesa sono le caratteristiche determinanti della cultura
ebraica, caratteristiche che la rendono simultaneamente forte e debole così
come è forte e debole il tempo configurato come attesa. L’attesa infatti, non è
un vero e proprio tempo in quanto nell’attendere non si vive il presente ma il
futuro, protesi verso ciò che ancora deve venire.
…La direzione del tempo è cambiati ugualmente perché è stato
affermato che il salvatore era Gesù e di conseguenza l’attesa era comunque
finita. E’ cominciato un tempo in divenire che non ritorna mai su se stesso e
che non ha di per sé nessuna meta da raggiungere. E’ questo il tempo sulla
terra, quello degli uomini affidato esclusivamente all’azione degli uomini.: il
tempo dell’occidente.
In occidente si è posto l’accento sull’umanità del cristo,
quindi sul fare, sul soffrire, sul voler vivere la vita e combattere la morte,
mente in oriente si è posto l’accento sulla trinità di Dio, che ovviamente
comporta la contemplazione dell’al di là e non dell’agire di qua.
La forza dell’intelligenza Europea, infatti, è quella della
profondità, della creatività, della sottigliezza critica. I test sono fondati,
invece , sulla soluzione di problemi banali nel più breve tempo possibile,
ossia delle doti che vengono apprezzate negli americani. In Europa saranno
dunque scartati i migliori ed emergeranno non soltanto i mediocri, ma anche
quelli privi delle reali doti che possiedono i Francesi, i Tedeschi, gli
Italiani, gli Inglesi come la capacità dialettica nella conversazione, la
proprietà di stile nella parola detta e scritta, l’intuizione di ciò che è
importante per lo sviluppo del pensiero. Insomma, l’intelligenza dalla quale è
nata la civiltà Europea.
Sarebbe importantissimo scoprirlo, proprio per conoscerci e
comprenderci di più,alla pari anzi in maggior profondità che con lo studio
delle lingue, ma è proprio ciò che i governanti e i leader occidentali non
vogliono: avere la conferma scientifica di qualcosa che tutti, più o meno
intuiscono: ossia che i tratti culturali di base possono essere, o per meglio
dire , siano quasi certamente ereditari.
In Europa ci saranno gli Africani, non dimentichiamolo.
Mussulmani con i quali forse tenere aperte le vie del commercio, sempre che ci
si riesca, ma nient’altro. Lo abbiamo già visto: gli Africani non produrranno
né scienza, né tecnica, ne arte che possano attirare la Russia. Saranno, invece
popoli essenzialmente da respingere da combattere probabilmente anche con le
armi, ma dai quali la Russia non avrà nulla da apprendere, tanto meno da
imitare.
Il futuro del mondo, quindi , non è facilmente prevedibile
dal punto di vista strettamente politico. Lo è invece dal punto di vista culturale e religioso, in
quanto, con la scomparsa della civiltà Europea e il connesso esaurimento del
cristianesimo, sarà l’islamismo a combattere ovunque per il predominio,a
cominciare ovviamente da quei paesi dell’Est europeo dove risiedono già forti
gruppi islamici e forse, anche dalla Russia. Ma sarà la Russia a conservare e a
proiettare in qualche modo, anche senza accorgersene e senza volerlo, lo spirito
della civiltà Europea sul resto del mondo.